Vento, mareggiate, bufere e nubifragi. Sette eventi in sette giorni. Il maltempo colpisce il Salento e Coldiretti rileva la pericolosa frequenza dei fenomeni e, ovviamente, le ricadute pesanti e negative sulla produzione di ortaggi e sulle strutture danneggiate.
Dal 16 novembre fino a ieri si sono registrati due tornado a Surano e Castrignano del Capo, tre bufere di vento a Copertino, Nardò e Casarano, una tempesta di fulmini a Tricase e un nubifragio a Calimera, con l’ultima tromba d’aria che ha scoperchiato le serre a Nardò. «Sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) - spiega Coldiretti - il Salento è divenuto come l’Oklahoma, la Tornado Alley d’Italia».
Ovviamente le conseguenze sulle coltivazioni sono evidenti. E gli agricoltori cominciano a fare la conta dei danni. L’ultimo nubifragio ha lasciato il segno soprattutto nella zona di Nardò. Serre distrutte e coltivazioni di ortaggi pregiudicate, danneggia in maniera irrimediabile dalla bufera di vento e di pioggia. A breve si avrà un bilancio esatto dei danni. Intanto, quelli stimati, sono ingenti.
«Anche nel 2022 si sono succeduti siccità grave, nubifragi impressivi, gelate e grandinate, tornado e trombe d’aria, oltre alle tempeste di fulmini - aggiunge Coldiretti Puglia - dove è evidente la tendenza alla tropicalizzazione del clima con un impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla vita delle persone. ll moltiplicarsi di eventi estremi hanno provocato vittime e danni che in agricoltura superano già i 300 milioni di euro nel 2022, pari al 10% della produzione regionale secondo la Coldiretti».
Tutta colpa, dunque dei cambiamenti climatici. E queste “manifestazioni violente, gli sfasamenti stagionali, le precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo - secondo Coldiretti Puglia che ha rilevato la frequenza di nubifragi sul territorio salentino - compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».