PATU' - L’intera provincia si prepara a rendere l’estremo saluto a Ernesto Abaterusso, l’imprenditore e politico già parlamentare, sindaco e consigliere regionale, morto l’altro ieri a 66 anni dopo una lunga malattia. Bandiere a mezz’asta e due giorni di lutto cittadino per onorare una delle personalità di maggiore spicco del territorio, il cui feretro è giunto ieri da Bari intorno alle 14.30 ed è stato trasferito nella sala consiliare in municipio, dove è stata allestita la camera ardente. Ad accoglierlo tantissimi sindaci con indosso la fascia tricolore, colleghi del figlio Gabriele che è l’attuale primo cittadino patuense, oltre a varie personalità tra cui il presidente della Provincia Stefano Minerva.
Oggi alle 15 i funerali, che saranno celebrati nella chiesa della Santissima Immacolata e che dovrebbero vedere la partecipazione, tra gli altri, dell’ex premier Massimo D’Alema (di cui Abaterusso è stato uno dei più stretti collaboratori), dell’ex ministro Roberto Speranza e del governatore pugliese Michele Emiliano. Intanto continuano le manifestazioni bipartisan di cordoglio, a partire da quella del Ministro per gli affari europei Raffaele Fitto. «Esprimo la mia affettuosa vicinanza alla famiglia Abaterusso e ad Articolo 1 per la scomparsa di Ernesto – sono state le parole di Fitto - abbiamo avuto quasi sempre posizioni politiche contrapposte, ma non è mai mancato il rispetto reciproco. Ricorderò sempre la grande passione per il Salento e in modo particolare per il Capo di Leuca».
L’attuale assessore regionale alla sanità Rocco Palese, già parlamentare, ha ricordato gli anni trascorsi insieme all’Università di Bologna, mentre Sandro Frisullo, storico compagno di partito di Abaterusso, ha ricordato anche la recentissima scomparsa di un’altra figura della sinistra salentina, quella di Gigi Pedone. «Si affollano i ricordi di vita pubblica e privata, in un intreccio inestricabile di momenti gioiosi e di prove dolorose – ha commentato Frisullo - così Ernesto e tanti di noi hanno vissuto senza sosta, sin dagli anni ‘70, stagioni intense di impegno politico e civile, lotte sociali e mobilitazioni democratiche».