LECCE - Il caro energia rischia di mettere in ginocchio non solo le famiglie, ma anche le aziende e le strutture. «La situazione - commenta Francesco Mauro titolare dell’Hotel Hermitage di Galatina e membro del direttivo di Federalberghi provinciale - è preoccupante, non tanto nel presente, perché veniamo da due mesi di lavoro importante, ma nel medio e lungo termine. Le strutture non possono subire, a parità di consumi rispetto allo scorso anno, un incremento del 400 per cento a livello nazionale o addirittura di oltre il 600 per cento, come nel mio caso. Peraltro, ci proiettiamo nella media e bassa stagione, dove le realtà che restano aperte eroicamente, come la nostra, in una situazione normale non possono sperare in altro, se non nella copertura dei costi, in attesa della riapertura. Viaggiare con tariffe come quelle attuali è l’anticamera di decisioni drastiche».
Da qui la necessità di intervenire. «Come Federalberghi - aggiunge l’imprenditore - abbiamo già convocato delle riunioni straordinarie in seno a Confcommercio per trovare soluzioni immediate, perché nessuno ha intenzione di rifiutarsi di pagare le bollette e di avviare contenziosi con i fornitori. La mia azienda ha subito un surplus di fatturazione per consumi energetici superiore al 600 per cento nel solo mese di luglio. E si tratta di fatture emesse a parità di chilowatt fatturati, peraltro con un parco fotovoltaico di 102 kW che permette di soddisfare in parte il nostro fabbisogno energetico. E il peggio deve ancora arrivare. Tutti noi siamo terrorizzati da quella che potrà essere la fattura di agosto, quando i consumi raggiungono il picco».
Non è il caso, però, di tirare i remi in barca. «Nonostante la tanta preoccupazione - precisa Mauro - ci siamo rimboccati le maniche. In queste ultime ore siamo in stretto contatto con le associazioni di categoria. Personalmente ho contattato importanti colleghi albergatori della cui amicizia mi onoro, allo scopo di far fronte comune. La speranza è che il Governo stanzi fondi che permettano di compensare almeno in parte questo spaventoso aumento. Anche perché l’aumento dell’energia si ripercuote a cascata su tutti i settori. Calmierare i prezzi può essere un primo passo. Si tratterebbe di un tampone, ma, in queste condizioni, anche le soluzioni tampone possono fornire il supporto psicologico e morale di cui c’è bisogno. Poi, molto dipenderà da come si evolverà la situazione a livello internazionale. Una cosa è certa: si parla tanto di destagionalizzare, tuttavia con questi costi la destagionalizzazione diventa pura utopia».
Sulla questione interviene anche Mimmo De Santis, presidente di Federalberghi Lecce. «Temo che tante imprese – dice De Santis – faranno fatica a stare aperte. Anche quelle che normalmente garantivano l’apertura tutto l’anno si orienteranno col chiudere in inverno. Alcune strutture salteranno completante, con pesanti ripercussioni. Serve una cabina di regia a livello regionale. È un problema serio. Se pensiamo che le bollette di luglio sono generalmente triplicate o quadruplicate, il timore è che quando arriverà la bolletta di agosto molte aziende non saranno in grado di pagarla. La difficoltà si riverbera anche sui livelli occupazionali, in quanto chi pensava di tenere il personale stagionale sino ad ottobre non potrà permetterselo. Purtroppo, bisogna fare i conti con i costi da sostenere e a volte è preferibile rimanere chiusi e poi vedere come si mettono le cose».