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Via Trinchese a Lecce, rissa della movida con una tragedia sfiorata

 
Redazione online

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Via Trinchese a Lecce, rissa della movida con una tragedia sfiorata

La classica movida in via Trinchese a Lecce

La denuncia del sindacato UnArma: «I residenti locali hanno fatto da scudo a giovani turisti che sono stati assediati. Serve un controllo permanente»

Mercoledì 20 Luglio 2022, 16:57

Una rissa sedata dal buon senso, che sarebbe potuta tramutarsi in tragedia. E' il senso della notizia comunicata dalla segreteria pugliese del sindacato UnArma su uan vicenda capitata martedì nella movida serale leccese. Attorno «alle 23:30» quando gli avventori in tranquillità dei «localetti della nota via Trinchese, per lo più gente di mezza età» su cui si sarebbero avventati dei soggetti, «per lo più adolescenti», provenienti «da un affollatissimo bar a pochissimi passi, sul contiguo angolo di via Salandra. Sono attimi di panico - viene raccontato nella nota sindacale - in quella giovane folla si intravedono braccia muoversi animatamente, uno sconveniente volar di mani, mentre altre si stringono intorno al collo di qualcuno. Gli avventori di quei localetti, solo pochi secondi prima immersi in una ricercata e meritata tranquillità, non fanno neppure in tempo a capire cosa stesse succedendo che già si ritrovano addosso parte di quella folla la quale, nel frattempo, aveva attraversato la strada e raggiunto il marciapiede opposto, sul loro lato».

Per un momento si è temuto il peggio nella movida leccese, perché spiega l'UnArma «rampanti quarantenni e cinquantenni seduti ai tavolini con le loro signore e/o figli, hanno istintivamente fatto scudo con i loro corpi all’invasione in atto per poi riuscire a capire, solo dopo, nel marasma del momento, che si trattava di un folto gruppo di giovani turisti entrato in contatto con qualcuno rimasto ignoto, per non si sa bene quale motivo, che li – dove evidentemente avevano intravisto gente più matura - cercava riparo, una probabile protezione. E così è stato, la schiera di quegli uomini non solo ha messo in protezione i ragazzi spaventati ma ha fatto al contempo desistere i malintenzionati». Sul posto sono giunge le forze dell’ordine, «sopraggiunte anche con buona celerità - evidenzia il sindacato - ma non sufficiente per cogliere la flagranza dei fatti. Al loro arrivo – due auto dei carabinieri – tutto si era già diradato, tutti già dispersi, ivi compresi i giovani turisti che evidentemente, nonostante i suggerimenti di denuncia, hanno scelto di imboccare la limitrofa via Zanardelli e dileguarsi, forse preferendo buttare indietro nel dimenticatoio questa loro spiacevole esperienza leccese».

«Se invece delle mani al collo fosse partita una coltellata – come accaduto proprio in questi giorni in altre località, ma
d’altronde pure a Lecce, anni fa, dove ci scappò il morto – ora staremmo a parlare di altro e badate bene: l’accoltellato di
turno potrebbe essere tuo figlio. Non bisogna arrivare a tanto per capire che non sarebbe assolutamente inopportuno se in
certi posti, diciamo sensibili, si collocassero delle pattuglie fisse, chiamiamola polizia di prossimità – come accade per
esempio all’angolo di via Trinchese con l’imbocco su piazza Mazzini – almeno come deterrente».

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