LECCE - «Poche corse dei servizi pubblici, periodi che non coincidono con le esigenze degli operatori e mancata concertazione tra istituzioni e associazioni di categoria».
Sono tante le lamentele dell’imprenditoria turistica salentina, che chiede a gran voce l’apertura di un tavolo organizzativo ben prima dell’inizio della stagione vacanziera, che quest’anno fa ben sperare visto il boom di prenotazioni dei weekend primaverili.
«Prendiamo ad esempio il servizio "Salentoinbus" che viene attivato solo in estate - osserva l’autorevole voce di Raffaele De Santis, presidente provinciale di Federalberghi e da quasi mezzo secolo osservatore dei flussi che interessano il territorio - parte troppo tardi e termina troppo presto. Gli orari delle corse, che dovrebbero essere comunicati alle strutture con largo anticipo, ancora non sono stati diffusi, mentre manca quella concertazione di fondo che possa consentire anche a noi operatori di poter dire la nostra in merito a calendari e tempistica. Sarebbe importante potenziare le corse serali - suggerisce - perché la gente ha voglia di conoscere i luoghi in cui trascorre il periodo di relax, anche attraverso le offerte culturali e musicali proposte fino a tarda notte».
Sulla stessa linea Faita Federcamping, che interviene con la presidente provinciale Erminia Licchelli.
«Il problema si ripete ogni anno - sostiene Licchelli - mancano i collegamenti e ci sono situazioni in cui i tempi di percorrenza sono lunghissimi, come su rotaia. Bisogna che le istituzioni capiscano che il turista non automunito ha bisogno di spostarsi per visitare e conoscere la nostra terra - aggiunge - spesso interveniamo privatamente per sopperire alle carenze. L’anno scorso non si trovavano nemmeno le auto a noleggio tanto forte era la richiesta. Va convocato un tavolo con le categorie interessate - è il suo appello - quindi Regione e Provincia facciano la loro parte».
Che la questione trasporti rappresenti una nota dolente ne sono convinti anche i promotori. «Vanno migliorati con l’aumento delle corse del servizio pubblico – chiede Antonella Gallo di Nova Promotur – molti si affidano ai trasporti privati con costi maggiori. I collegamenti con l’aeroporto di Brindisi e con la stazione di Lecce vanno potenziati subito, perché stiamo registrando un boom di prenotazioni. Gli enti pubblici - insiste Gallo - ci facciano sapere subito cosa metteranno in campo da qui a qualche settimana soprattutto riguardo ai transfer con Lecce e Brindisi, perché noi operatori dobbiamo saper rispondere alle esigenze e ai bisogni degli ospiti».
«Le nostre aspettative purtroppo vengono disattese - stigmatizza Anio Iannuzziello del Costa Brada di Gallipoli - la logistica nel gallipolino, ad esempio, è sufficiente solo per sopportare i flussi attuali ma non per una richiesta che tenderà ad aumentare in maniera esponenziale. Occorre dialogare con le istituzioni locali, provinciali e regionali, per far capire loro quali sono le effettive richieste dei turisti, di cui noi ci facciamo portavoce. Non è pensabile infatti che un volo da Bergamo a Brindisi costi meno di dieci euro e che la tratta tra Brindisi e Gallipoli abbia un costo privato che si aggira intorno ai 180 euro. Qualcosa non quadra».