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Abusivismo edilizio, sopralluogo tribunale al Twiga Beach di Otranto

 
Redazione online

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Abusivismo edilizio, sopralluogo tribunale al Twiga Beach di Otranto

foto d'archivio

L’imprenditore Flavio Briatore aveva inizialmente concesso l’uso del suo marchio, lo ha poi ritirato per l’apertura dell’inchiesta

Martedì 12 Aprile 2022, 15:27

LECCE - I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce davanti ai quali è in corso il processo per i presunti abusi edilizi legati alla realizzazione del Twiga Beach Club di Otranto, hanno fatto questa mattina un sopralluogo nella struttura che fu messa sotto sequestro nel 2017 in fase di ultimazione dei lavori, a pochi mesi dell’inaugurazione. L’imprenditore Flavio Briatore aveva inizialmente concesso l’uso del suo marchio, lo ha poi ritirato per l’apertura dell’inchiesta.

Presente al sopralluogo anche il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, gli avvocati e i consulenti della Procura e delle parti. Obiettivo del sopralluogo è verificare se la realizzazione del lido dei vip abbia realmente comportato durante il suo iter realizzativo un danno irreversibile con colate di cemento e quindi una trasformazione ambientale come sostiene la Procura, oppure se le strutture amovibili non abbiamo provocato il danno contestato in quanto appoggiate, come sostengono le difese dei tre imputati, tra cui figura anche il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, all’epoca dei fatti direttore e progettista dei lavori.
Ad oggi nel corso del processo sono emerse dichiarazioni contrastanti da parte dei consulenti sulla possibilità o meno di realizzare la struttura con quanto previsto dal piano regolatore e quanto previsto dalla normativa degli «accessi al mare». Dopo il Twiga i giudici si sono recati per effettuare la medesima comparazione anche al «Dolce Riva», il lido vicino anch’esso sotto sequestro.

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