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Vetrate fotovoltaiche: un brevetto tutto «Made in Salento»

 
Redazione online

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Vetrate fotovoltaiche: un brevetto tutto made nel Salento

Installate su balconi o terrazze garantiscono il 50% del fabbisogno energetico termico della casa. Il brevetto è utilizzato per i rivestimenti di interi edifici: «così si riduce la dispersione termica degli appartamenti»

Giovedì 31 Marzo 2022, 07:30

LECCE - Esistono eccellenze spesso poco conosciute ma che fanno l’orgoglio del made in Italy. Immaginate una vetrata panoramica e pensate che in quel prodotto vengono innestate, diciamo così, piccole celle fotovoltaiche che rendono la villa o l’appartamento gestibile dal punto di vista energetico: «Siamo ancor pochi in Europa a produrre vetrate di questo tipo - spiega Vito Chirenti, titolare di un’impresa che ha sede a Lecce, nel cuore del Salento. Abbiamo calcolato che è possibile, con questa soluzione, garantire il 50% del fabbisogno energetico termico della propria casa. E, per di più, per installarle non c’è bisogno di particolari autorizzazioni perché di tratta di strutture amovibili».

È, del resto, proprio nelle abitazioni che si gioca la battaglia fondamentale per la sostenibilità. Un’emergenza climatica alla quale la Commissione Europea sta cercando di far fronte proponendo, nel settore dell’edilizia, il reato ambientale di «spreco energetico». I balconi inutilizzati e le strutture opache verticali o orizzontali, ad esempio, rappresentano le maggiori criticità nella dispersione termica edile (appartamento o intero edificio) con valori approssimativi del 50% per le pareti, 30% per il tetto e del 20% per le porte o finestre. Si stima che in Italia vi siano addirittura circa 30 milioni di balconi inutilizzati, vale a dire milioni di metri cubi di calcestruzzo e una perdita stimata in 30.000 MgW/h termici (cioè 30 miliardi di kW/h termici), con migliaia di tonnellate di gas-serra immesse nell’atmosfera. Un danno per la collettività in termini economici, di salute e di salvaguardia ambientale ed eco-sistemica, soprattutto se poi questi organismi edili non vengono sfruttati.  «Eppure, nonostante il problema energetico sia noto a tutti -dice Chirenti- solamente in pochi sanno che le vetrate e le strutture per l'outdoor possono diventare sostenibili grazie ai vetri fotovoltaici di nuova generazione Bipv (Building integrated photovoltaic) che producono energia a costo zero e riducono i costi del riscaldamento e della climatizzazione più o meno del 50%». Un intervento importante soprattutto perché non sempre è possibile coibentare le pareti esterne con un cappotto termico mentre è quasi sempre fattibile rivestirlo con Bipv, trasformandolo in una «serra tampone e/o captante» che minimizza la dispersione termica dell'appartamento e crea maggiore risparmio energetico e minore inquinamento ambientale e climatico. «Se in Italia si proteggessero e si riutilizzassero tutti i balconi abbandonati attraverso l’inserimento delle Vepa amovibili - prosegue Chirenti -  si potrebbe ottenere un risparmio energetico significativo di 36,65 kWh/m² anno, corrispondente al 30% per ogni singola unità abitativa. Cifra che moltiplicata per i milioni di unità abitative da efficientare, darebbe risultati straordinari». [red.pp]

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