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Lecce, controlli nelle aziende: irregolari 8 su 10

 
Linda Cappello

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Linda Cappello

Ispettorato del lavoro

L'ispettorato del lavoro dall'inizio dell'anno ha scoperti 26 posizioni in nero. Violazioni nell'85,34% dei casi

Mercoledì 09 Marzo 2022, 11:20

LECCE - L'85 per cento delle aziende locali è irregolare. E cioè non rispetta le disposizioni normative previste per i luoghi di lavoro. Un dato piuttosto allarmante, ricavato sulla base delle ispezioni effettuate nei primi mesi del 2022 dal personale dell’Ispettorato del Lavoro del Sud Italia, diretto dal dottor Giuseppe Cantisano. Il trend negativo trova conferma anche per quanto riguarda il 2021, in cui le irregolarità sono state riscontrate nel 70 per cento delle ditte controllate.
Per meglio comprendere la portata del fenomeno basta fare caso al numero di controlli effettuati: lo scorso anno sono stati 952, nei primi due mesi di quello in corso, invece, 82.

In relazione al 2021, il numero di violazioni complessivamente accertate è stato di 1372; in particolare 225 riguardano il mancato rispetto dell’orario di lavoro, 274 il lavoro nero, 54 le violazioni per fenomeni di interposizioni di manodopera, 14 quelle sul collocamento dei dipendenti disabili, una sull'autotrasporto, due quelle che riguardano le lavoratrici madri, sette quelle a tutela dei minori e due sulle riqualificazioni.
Le sanzioni amministrative comminate sfiorano i 370mila euro, mentre quelle penali ammontano a 178.595 euro. Sono 64 in tutto, invece, le aziende per le quali è stata disposta la sospensione dell’attività, mentre in questi due mesi ne sono state sospese sette.

Più virtuosa, invece, la provincia di Brindisi.
Con riferimento al 2021, su 822 ispezioni le aziende irregolari sono state il 53 per cento, nei cui confronti sono state rilevate complessivamente 978 violazioni. Fra queste, 215 riguardano la violazione dell’orario di lavoro, 180 il lavoro nero, 20 l’interposizione di manodopera, 8 il collocamento dei disabili, quattro le lavoratrici madri. Meno della metà l’ammontare delle sanzioni amministrative rispetto alla provincia leccese: "appena" 153.312 euro, mentre con riferimento ai primi mesi dell’anno in corso per entrambi i territori il dato è di poco superiore ai 31mila euro.
Di conseguenza anche l’importo delle sanzioni penali è drasticamente più basso, pari a 65.971 euro.

In sostanza, è evidente che il tasso di irregolarità nelle imprese locali sia più che significativo, ed è legittimo supporre che fra le principali ragioni ci sia la gravissima crisi economica che ha travolto il nostro paese - e non solo - nel corso dell’emergenza pandemica.
La vigilanza da parte dello Stato nelle sue differenti articolazioni è di fondamentale importanza ma è necessario che vada di pari passo alla corretta gestione del rischio da parte delle stesse imprese. Se si prendono in esame le modalità e i contesti in cui avvengono gli incidenti gravi e mortali sul lavoro registriamo assai spesso che le cause riguardano la precarietà del rapporto di lavoro, la mancata e l’inadeguata formazione alla sicurezza dei lavoratori.

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