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Il caso
Fabio Casilli
11 Gennaio 2021
LECCE - Il «rosso» e il «giallo» infiammano gli animi. Ma in questo caso, non c’entrano le disposizioni anti-Covid del Governo. Semmai quelle dell’Amministrazione guidata dal sindaco Carlo Salvemini, contro le quali prende posizione - ancora una volta - il presidente del Consiglio comunale Carlo Mignone.
Il motivo? L’attivazione, a partire dal prossimo 19 gennaio, dei dodici photored (uno per senso di marcia) su sei incroci cittadini: tra viale Rossini, via Merine e via Regina Elena; tra viale Giovanni Paolo II, via Pietro Cavoti e via Giovanni Stano; tra viale Ugo Foscolo e via Gaetano Argento; tra viale Grassi e via Lequile; tra viale Grassi e via Vecchia Carmiano; tra viale Grassi, via Massaglia e via Monteroni. Nei primi due casi (lungo viale Rossini e viale Giovanni Paolo II) gli incroci erano già dotati negli anni passati di photored, poi rimossi. Ora tornano, così come sono stati installati su altri quattro punti della città considerati «tratti urbani particolarmente pericolosi e trafficati», su cui si sarebbero «verificati il maggior numero di incidenti con decessi o lesioni gravi».
Ma Mignone non ci sta, riprendendo dubbi già espressi dal Pd, oltre che dal centrodestra: «Photored accesi tra pochi giorni, nonostante i dubbi e perplessità sollevate da alcuni consiglieri di maggioranza ed opposizione in Commissione Traffico - premette il presidente del Consiglio - A prescindere dalla correttezza o meno delle eccezioni sollevate nelle opportune sedi istituzionali, mi lascia perplesso il commento dell’assessore al ramo (il vicesindaco Sergio Signore, ndr) che, nel confermare la volontà di proseguire senza indugio alcuno, dichiara: “predisporremo una campagna di comunicazione per informare i cittadini”. Ma qualsiasi campagna di informazione al cittadino andrebbe fatta con un congruo termine prima e non mi sembra che ciò sia possibile a pochi giorni dall’attivazione dei photored. Nel caso contrario - rincara la dose Mignone - rischiamo di trasformare quelli che dovrebbero essere ausili per la sicurezza in delle vere e proprie trappole per gli automobilisti. E non mi sembra che i cittadini in questo periodo ne abbiano bisogno. La speranza è che si tenga conto della necessità di una campagna di informazione adeguata prima e non dopo l’installazione».
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