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Lecce, aggredì e minacciò sindaco: 61enne finisce sotto processo

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Lecce, attivisti No Tap incatenati davanti al Tribunale

L’aggressione risale al 30 giugno del 2018. Il primo cittadino era con la moglie e il figlio. Sullo sfondo problemi legati alla collocazione di un chiosco

Mercoledì 09 Dicembre 2020, 14:01

LECCE - Avrebbe minacciato il primo cittadino Carlo Salvemini a causa di problemi burocratici legati alla collocazione di un chiosco.
Per questo è finito a processo un 61enne leccese, che dovrà presentarsi davanti al giudice di pace a partire dal prossimo 26 febbraio.

L’episodio risale alla sera del 30 giugno del 2018, quando in piazza Libertini si stavano svolgendo i tornei nell’ambito della manifestazione sportiva “Mi Games”. Un evento su scala nazionale, che per la prima volta si svolse nel nostro capoluogo, con la realizzazione di campi di calcio, basket, beach volley e ping pong.

Il sindaco si trovava in piazza, insieme con la moglie ed il figlio, e stava discutendo con l’assessore Paolo Foresio. Stando a quanto ricostruito, il 61enne si sarebbe avvicinato a Salvemini per inveire con veemenza contro di lui e infine minacciarlo di morte, dicendo in dialetto «Te cciu». Un episodio molto spiacevole, a detta di chi in quel momento ha assistito alla scena, e che certamente è stata fonte di turbamento per il sindaco e la sua famiglia. Pare infatti che l’atteggiamento del 61enne fosse stato particolarmente aggressivo. Al punto che poco dopo è stata presentata denuncia, tramite l’avvocato Francesco Calabro. Fra i testimoni indicati anche lo stesso assessore Foresio ed un altro cittadino. Il decreto di citazione diretta a giudizio porta la firma del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone.
Secondo quanto emerso, alla base del gesto vi sarebbero problemi di natura burocratica legati alla collocazione di un chiosco di proprietà di alcuni parenti del 61enne, che alla vista del sindaco non riuscì a trattenere la sua ira.

La prima udienza si è celebrata nel mese di ottobre ma è stata poi rinviata per un difetto di notifica: il sindaco non si costituirà parte civile.
L’imputato, invece, è assistito dall’avvocato Valeria Priore.

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