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Gallipoli, Codacons: «Troppi assembramenti, quella discoteca va chiusa»

 
Giuseppe Albahari

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Giuseppe Albahari

Gallipoli, quella discoteca va chiusa

foto d'archivio

La richiesta è stata fatta dal Codacons con esposto a Procura e Prefetto per via degli assembramenti

Martedì 21 Luglio 2020, 11:16

GALLIPOLI - Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Lecce per chiedere che si indaghi sulla gestione della discoteca Praja di Gallipoli.
L’ipotesi formulata dall’associazione che difende i diritti dei consumatori è che non siano fatte rispettare le norme di prevenzione di eventuali contagi di Coronavirus, tanto da chiedere la chiusura del locale. Locale da dove la gestione, curata da Musicaeparole, ricorda che si tratta di una discoteca all’aperto, rivendicando la puntuale osservanza delle regole ed invitando il Codacons a leggere le direttive impartite dalla Regione.

Il Codacons, dal suo canto, richiama la situazione di estrema gravità segnalata in questi giorni da cittadini e mass media, e spiega: «Numerosi video e fotografie pubblicate sui social network attestano come nei giorni scorsi presso la discoteca Praja siano state violate le più basilari regole sul fronte coronavirus. Migliaia di giovani che ballavano all’interno del locale attaccati uno all’altro, tutti rigorosamente senza mascherina e in totale sfregio delle regole sulla distanza minima. Un potenziale focolaio di Coronavirus che potrebbe fare di nuovo esplodere l’allarme contagi nel nostro Paese. Per tale motivo si chiede di avviare indagini sull’episodio alla luce dei possibili reati contro la salute pubblica come quello di epidemia colposa». Si chiede inoltre di «accertare la responsabilità dei mancati controlli sia da parte sia del gestore del locale, sia delle forze dell’ordine, disponendo la chiusura al pubblico della Praja, poiché non in grado di garantire il rispetto delle regole sul distanziamento sociale e sull’uso delle mascherine e valutando, in caso di accertati reati, misure cautelari nei confronti dei responsabili».

«Comprendiamo la preoccupazione dell’associazione e delle persone, ma non comprendiamo perché addebitare comportamenti scorretti alla Praja: sarebbe stato più giusto confrontarsi con l’associazione dei locali da ballo che avrebbe fornito ogni chiarimento in merito», dice Francesco Susca di Musicaeparole, che ha rappresentato gli imprenditori del lungo tavolo tecnico regionale approdato al varo delle norme che hanno consentito la riapertura di varie attività, anche diverse dall’intrattenimento.
«Il Codacons - continua Susca - dovrebbe leggere le linee guida regionali che partivano proprio dalla consapevolezza che sulle piste non si possono rispettare distanze e che indossare le mascherine sarebbe addirittura dannoso per la salute. Non si deroga alle regole fuori dalla pista, e se il Codacons si fosse informato, avrebbe appurato che alla Praja la temperatura è misurata a tutti gli avventori prima di entrare nella discoteca. E igienizzazione, distanziamento e l’uso di mascherine viene adottato per accedere ai servizi igienici così come al bar, con presenze - conclude Susca - sono molto ridotte rispetto alla capienza».

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