LECCE - «A Roma ci si è resi conto di non poter erogare ai Comuni le risorse finanziarie necessarie per garantire la presenza di personale adeguatamente formato, capace di informare gli utenti, assicurare le misure di distanziamento, sgomberare assembramenti, affidandosi come unico strumento di prevenzione, alla 'responsabilità individualè, alla spontanea collaborazione dei cittadini». Lo scrive il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, su un post pubblicato su Facebook all’indomani della videoconferenza (tenutasi nel pomeriggio di ieri) con Regione Puglia, Anci, e altri sindaci di Comuni costieri pugliesi.
Una riunione che è servita a condividere valutazioni e proposte sul tema dell’accesso alle spiagge libere dopo la pubblicazione dell’ultimo Dpcm. Nel post il sindaco salentino annuncia di aver invitato l’assessore regionale Piemontese «a preparare una campagna di informazione, sensibilizzazione, responsabilizzazione alla fruizione in sicurezza delle spiagge libere pugliesi con cartellonistica multilingue da posizionare lungo la linea di costa dei vari comuni. Di più al momento è impossibile assicurare e prevedere». Salvemini nel rimarcare di aver mappato e suddiviso gli arenili in specifiche Unità Gestionali Costiere e aver calcolato le singole capienze per fascia oraria, predisponendo una piattaforma di registrazione per garantire accessi contingentati per prevenire assembramenti, conclude come non sia possibile che «compiti così impegnativi e delicati come il controllo e la vigilanza possano essere delegati a volontari della Protezione Civile o ai percettori di reddito di cittadinanza».