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Lecce, porta la spesa ai suoceri e rimedia una maxi multa

 
Daniela Pastore

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Daniela Pastore

«Io punito per aver fornito viveri a persone anziane e sole. È ingiusto»

Venerdì 10 Aprile 2020, 12:08

16:26

«Sono stato multato per aver compiuto un gesto di solidarietà: portare la spesa ai miei suoceri anziani e non autosufficienti». Non si dà pace Fabrizio Cerboni, milanese, da 12 anni a Lecce «per amore». A rodergli l’anima, oltre ai 374 euro che dovrà sborsare, è la sensazione di aver subito un’ingiustizia. Che lui stesso racconta in modo accorato. «L’altro giorno sono andato a fare la spesa per i miei suoceri, entrambi non autosufficienti: mio suocero ha da poco concluso la chemioterapia, mia suocera ha gravi problemi di deambulazione. Ogni due settimane esco per rifornire di generi alimentari la mia famiglia e penso anche ai miei suoceri a cui voglio bene come se fossero i miei genitori».

Con le buste colme di viveri di prima necessità, le casse d’acqua minerale, si reca a Torre Chianca, dove risiedono i due anziani. «Ho consegnato gli alimenti e nel salutarmi mia suocera mi ha chiesto se potevo gettare la busta della spazzatura: i bidoni sono distanti 200 metri dall’abitazione e per lei sarebbe stata un’impresa».

Il genero mette la busta in auto e compie il breve tragitto verso i bidoni. Qui viene però fermato dagli agenti della polizia. «Mi hanno chiesto cosa facessi in giro e ho raccontato loro che ero venuto a consegnare la spesa ai miei suoceri». Inizia un’accurata operazione di controllo. Gli agenti gli chiedono lo scontrino. «Ho detto che lo avevo consegnato ai suoceri assieme alla spesa. Mi hanno così chiesto di accompagnarli nell’abitazione per verificare».

L’arrivo di Fabrizio «scortato» dagli agenti allarma non poco i due anziani. «Mia suocera ha esibito lo scontrino in lacrime, era agitatissima, vederla così mi ha fatto un male cane».

Cerboni era convinto di aver dimostrato la «situazione di necessità» e dunque di rientrare a pieno titolo tra i beneficiari delle deroghe al «lockdown» previsto dall’ultimo decreto Conte. Ma invece arriva la doccia fredda. «Mi hanno detto che non scattava la denuncia penale perché la dichiarazione non era mendace, ma che mi dovevano comunque comminare la multa poiché ero fuori dal comune di Lecce. Questo mi sembra davvero assurdo visto che mi risulta che Torre Chianca sia frazione di Lecce. Ad ogni modo, i miei suoceri non hanno nessuno che li possa aiutare e sono troppo anziani per gestire pagamenti elettronici e ordini a distanza. Non potevo lasciarli morire di fame», commenta amareggiato.

La multa ha lasciato l’amaro in bocca a tutta la famiglia, tanto da indurre la suocera di Fabrizio a spigare a suo modo agli amati nipotini l’accaduto su Facebook, ringraziando di cuore un «genero così buono» e premuroso.

La somma da versare è un nuovo pugno nello stomaco per una famiglia lasciata di punto in bianco senza reddito dalle misure anti-Covid. «Mi occupo di allestimenti fieristici - allarga le braccia Cerboni - la mia azienda per ora mi ha lasciato a casa, non so quando vedrò i soldi della cassa integrazione e a questo punto non so neanche come farò a pagare la multa. Mi piange davvero il cuore pensare di aver subito tutto questo solo per un gesto d’amore, quello di un genero che tiene alla vita dei suoi dolcissimi suoceri».

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