Venerdì 05 Settembre 2025 | 23:29

Lecce, la Tari più cara riaccende lo scontro: nuova lite fra maggioranza e opposizione

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Lecce, la Tari più cara riaccende lo scontro: nuova lite fra maggioranza e opposizione

Lecce Città Pubblica: «Promesse tradite». Tramacere: «Colpa loro e della Regione»

Venerdì 05 Settembre 2025, 10:52

In questi giorni nelle case dei leccesi vengono recapitate le cartelle della Tari, la tassa sui rifiuti: la bolletta è più cara e scoppiano le polemiche. Sono 51.849 le famiglie interessate dai rincari, 9.474 le attività commerciali. L’attacco, corredato dalla foto di un vecchio post del sindaco Adriana Poli Bortone, lo sferra Lecce Città Pubblica: «L’anno scorso in piena campagna elettorale Adriana Poli Bortone e la destra tutta alzarono urla e strepiti perché, dicevano loro, Salvemini stava per aumentare la Tari con un voto in Consiglio a pochi giorni dal ballottaggio - scrive Gabriele Molendini - Naturalmente erano falsità. L’anno scorso, con buona pace di Adriana, Carlo Salvemini e la sua maggioranza non aumentarono la Tari, che anzi, sia pure quasi impercettibilmente diminuì. In questi giorni stanno pervenendo le bollette Tari per il 2025 e, udite udite, l’aumento questa volta c’è! Un aumento intorno al 3,5%».

Il costo della raccolta dei rifiuti è aumentato sulla base delle nuove tariffe stabilite dall’agenzia regionale e i leccesi stanno pagando dai 2 ai 15 euro in più, a seconda dei componenti del nucleo familiare e dei beni posseduti. Dovranno pagare anche i proprietari di alcuni tipi di fabbricati rurali. «Ecco perché Adriana dei Miracoli! - ironizza Molendini - ha predetto lo scorso anno quello che sarebbe accaduto un anno dopo con lei Sindaca! Più che Adriana dei Miracoli, Cassandra, profetessa di sventure. Però una cosa l’ha sbagliata quando scrisse: “Ma i leccesi non si fanno prendere per il naso!”. Temo che non ci abbia preso».

Immediata la replica del presidente della Commissione Bilancio, Oronzino Tramacere: «I 933mila euro di contributi regionali hanno impedito l’aumento dei costi nel 2024, in piena campagna elettorale (l’intervento della Regione una tantum ha consentito a Salvemini di tenere bassa la Tari), ma per il 2025 le tariffe sono leggermente aumentate perché l’ente regionale non ha erogato nulla». Si tratta di un aumento di pochi euro per la maggioranza dei casi, che si poteva evitare spalmando il bonus regionale in due anni e non in uno. «Con un impianto in loco avremmo pagato molto di meno - continua Tramacere - La Tari è aumentata formalmente nel 2024, ma Ager, già nel 2022, ha rivisto il piano economico e finanziario chiedendo tariffe in aumento».

Le tariffe Tari vengono definite sulla base del Pef, il piano economico e finanziario. Con Ager erano già stati definiti i parametri. L’anno scorso è stato aggiornato il piano economico e finanziario e si è proceduto a determinare le tariffe. Nel piano sono stati individuati tutta una serie di costi basandosi sulle metrature delle utenze servite e sulla quantità di rifiuti. Ci sono all’interno del costo totale delle componenti perequative: 0,10 euro riguardano la copertura dei rifiuti accidentalmente pescati dal mare, alcune risorse (1,50 euro per utenza) sono accantonate per la copertura di eventi calamitosi ed eccezionali e da quest’anno c’è il bonus sociale della Tari approvato dal Dpcm 2025 (si tratta di 6 euro per ogni utenza). Chi ha un reddito non superiore ai 9.500 euro annui usufruisce di uno sconto. Il Comune di Lecce ha comunque mantenuto l’esenzione per i redditi entro i 9.000 euro annui.

Eppure il capoluogo leccese è virtuoso, con una raccolta differenziata al 70%, ma la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti costa tantissimo, perché bisogna pagare il trasporto fuori provincia: dunque, con l’inflazione alle stelle e i prezzi che schizzano in alto, non poteva mancare nemmeno lo sgradito aumento della Tari.

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