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Lecce, eredità contesa dello zio: indagati noto avvocato e suo padre

 
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Lecce, eredità contesa dello zio: indagati noto avvocato e suo padre

Contestato testamento del 2009 e la divisione dei ricchi immobili tra i vari nipoti

Domenica 20 Ottobre 2019, 10:40

17:53

LECCE - Una cospicua eredità contesa e due indagati eccellenti. È questa l’estrema sintesi dell’inchiesta appena conclusa dal sostituto procuratore Stefania Mininni, che di recente ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di un noto avvocato leccese di 33 anni e di suo padre, 78enne.

Il reato di cui sono ritenuti responsabili è concorso in circonvenzione d’incapace ai danni dello zio dell’avvocato, nonché fratello del padre, uno stimato primario ospedaliero deceduto nel 2013.

In un primo momento l’inchiesta, avviata solo nei confronti del giovane avvocato, si era conclusa con un decreto di archiviazione da parte dell’allora gip Vincenzo Brancato. Ma in seguito all’istanza presentata dall’avvocato Ivana Quarta per conto del cugino del legale, indicato come parte offesa, corredata da articolate indagini difensive, il pm è tornato sui suoi passi.

È stato così aperto un nuovo fascicolo in cui, all’esito delle indagini, sono stati scritti i nomi dell’avvocato e del padre.

La Procura contesta loro di aver indotto il de cuius, affetto da una patologia invalidante e progressiva che con il tempo è degenerata fino a condurlo alla morte, a redigere un testamento olografo, datato 30 maggio 2009, contenente disposizioni in favore dei due indagati. In particolare, si sottolinea come il contenuto del testamento datato 2009 contrasti con quello di un precedente testamento, redatto il 31 luglio 1997, in cui vengono indicati come eredi anche altri nipoti.

Si parla anche di una villa a Lecce, destinata al giovane avvocato in entrambi i testamenti. Così non è per quanto riguarda invece una villa a Tricase: secondo il testamento del 1997 l’immobile era destinato ad altri due nipoti in parti uguali, mentre in quello del 2009 l’avvocato viene indicato come unico beneficiario.

Fin qui le contestazioni della Procura, che però dovranno essere successivamente vagliate prima di arrivare ad un eventuale verdetto di colpevolezza. Intanto, parallelamente è in corso un contenzioso davanti al Tribunale civile. I due indagati sono difesi dagli avvocati Luigi Rella, Antonio De Mauro e Laura Serafino.

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