La provincia di Lecce, rispetto al dato complessivo sia nazionale che regionale, nei primi otto mesi del 2019 registra un calo più marcato di denunce di infortuni sul lavoro (compresi quelli mortali), anche se i numeri si confermano comunque alti. Un confronto tra il periodo che va da gennaio ad agosto del 2018 e quello del 2019 (fonte Anmil su dati Inail), infatti, evidenzia come quest’anno sul territorio nazionale si è verificato una flessione, appena percettibile, dello 0,4 per cento (dalle 418.535 denunce del 2018 alle 416.894 del 2019). Dell’1,1 per cento è invece il calo emerso in Puglia (da 20.384 a 20.168). Nella provincia di Lecce, però, la riduzione è stata più consistente, avendo raggiunto il 3,8 per cento (da 3.430 a 3.298), praticamente la percentuale più alta delle provincie pugliesi. Per quanto riguarda le denunce degli infortuni mortali, invece, i numeri dei primi otto mesi, sempre confrontati con analogo periodo del 2018, evidenziano un abbassamento a livello nazionale da 713 a 685 unità. In questo caso è però da rilevare come i primi sette mesi del 2019 abbiano registrato un costante aumento rispetto allo scorso anno e una improvvisa inversione di tendenza nel mese di agosto.
«Questo perché - spiega il presidente dell’Anmil di Lecce, Antonio Corvaglia - il mese di agosto dello scorso anno venne eccezionalmente funestato da una serie incredibile di eventi mortali cosiddetti “plurimi”, causati da due incidenti stradali in Puglia, dove persero la vita sedici braccianti agricoli e dal tragico crollo del ponte “Morandi” a Genova, dove tra le vittime vi furono quindici decessi di lavoratori denunciati all’Inail. Occorrerà aspettare il mese di settembre - conclude Corvaglia - per comprendere l’effettiva tendenza del fenomeno». Tornando alla nostra regione, il numero delle vittime sul lavoro quest’anno è cresciuto rispetto allo scorso anno anche se, fortunatamente, di una sola unità (da 43 a 44). I dati provenienti dalle provincie pugliesi, infatti, segnalano un incremento di incidenti mortali a Taranto (da 2 a 6 lavoratori) e nella Bat (da 1 a 4); un numero invariato a Bari (8) e a Brindisi (4); un calo, infine, a Foggia (da 22 a 18) e a Lecce (da 6 a 4).
L’alto numero di morti sul lavoro di Foggia, in linea con quanto avviene a livello nazionale, rimarca l’altro rischio di infortuni mortali presente nel settore agricolo. Rispetto alla tendenza nazionale, infine, è da annotare la crescita considerevole delle malattie professionali denunciate in Puglia e, in particolare, a Lecce. Si tratta, in questo caso, di, un fenomeno generato anche dall’attività svolta dalle associazioni territoriali dell’Anmil. Se in tutta Italia, infatti, la variazione riguarda un semplice + 2%, in Puglia viene raggiunga quota 13. Il maggior incremento, appunto, riguarda Lecce (+27%), seguito da Bari (+22,3%), Taranto (+14,7%), Bat (+9,9%) e Brindisi (+6,6%) mentre Foggia chiude con un meno 14,6 per cento.