Una tartaruga esce dall'acqua e comincia a scavare ma viene fermata e riportata in mare. Un intervento in buona fede di chi credeva che la Caretta caretta fosse in difficoltà potrebbe aver causato la mancata deposizione delle uova. È avvenuto sul litorale di Torre San Giovanni, all’altezza del campeggio «Riva di Ugento». La tartaruga è stata vista al mattino presto. Aveva la testa bassa, posizione tipica di quando verificano le condizioni esterne prima della deposizione, e con le zampe anteriori spingeva via lateralmente la sabbia. Per questo, chi l'ha vista, ha creduto che non riuscisse a tornare in acqua e l'ha «aiutata», ma così l'ha definitivamente allontanata da quel tratto di spiaggia.
Lo spiega, lanciando un appello, Piero Carlino, responsabile del Centro recupero tartarughe marine di Calimera. «Le tartarughe sulle spiagge non vanno toccate - dice - si è trattato certamente di un’azione compiuta con l’intento di aiutare l’animale, credendolo in difficoltà. Purtroppo, però, l'episodio potrebbe aver interrotto la deposizione delle uova. Quando si vede una tartaruga sulla sabbia soprattutto se di sera o di mattina, bisogna solo contattare il Centro di recupero delle tartarughe marine o la Capitaneria di porto. L’animale non va assolutamente toccato né spostato, perché è lì per deporre le sue uova, o quanto meno per verificare se ci sono le condizioni per farlo successivamente».
Le tartarughe, infatti, fanno dei sopralluoghi prima di scavare la buca e deporvi le uova. In caso di avvistamento si può chiamare il Crtm al numero 3206586551. Venerdì a Gallipoli la mareggiata ha allagato un nido con 91 uova. La sua scoperta casuale, in assenza di un progetto di monitoraggio delle nidificazioni, non ha permesso di salvarlo. Si tratta di attività i cui costi si scontrano con l’esiguità dei fondi a disposizione per la salvaguardia della specie. Eppure i volontari non si arrendono. Ieri il Crtm era al faro di San Cataldo, assieme a Capitaneria di Porto e Forestale, per #iosonoambiente 2019, progetto per limitare il consumo di plastiche, dannoso per l'ecosistema marino.