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Nardò, il sindaco Mellone indagato per le lampade votive

 
Biagio Valerio

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Biagio Valerio

Gallipoli a Minerva, Nardò a Mellone

L’appalto contestato e restituito alla ditta esclusa

Venerdì 21 Giugno 2019, 20:15

LECCE - eIl sindaco di Nardò, Pippi Mellone, e tutti gli assessori della giunta in carica fino a qualche settimana fa (il 23 aprile scorso c’è stato un avvicendamento con un turn-over) sono indagati per abuso d’ufficio in un’inchiesta relativa alla gestione dell’illuminazione cimiteriale.

La vicenda prende le mosse, come si diceva, con l’insediamento dell’amministrazione Mellone che nel 2017 revoca la concessione trentennale con cui la ditta Borgia Giovanni gestiva i servizi collegati all’illuminazione votiva nel cimitero comunale. Borgia intraprende una battaglia nei tribunali amministrativi arrivata fino al Consiglio di Stato, con diverse udienze per l’intero 2018. Nel frattempo il Comune ha affidato il servizio alla cooperativa Ariete. Evidentemente, però, la vicenda è approdata anche sulle scrivanie della Procura della Repubblica, e in particolare al pm Emilio Arnesano, arrestato alcuni mesi fa nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Potenza. Il nuovo pm, Donatella Palumbo, ritenendo necessari ulteriori approfondimenti investigativi ha altri sei mesi di proroga che il gip Giulia Proto ha concesso notificando il provvedimento al sindaco e ad altre sette persone (Oronzo Capoti, Mino Natalizio, Ettore Tollemeto, Gianpiero Lupo, Maria Grazia Sodero, Giulia Puglia e Stefania Albano).

Una proroga di indagini non è di per sé indicativa di alcuna responsabilità: la questione dovrà essere ancora approfondita e poi il pm deciderà se esercitare l’azione penale o se invece chiedere l’archiviazione del fascicolo. Ma il contenzioso sull’appalto dell’illuminazione cimiteriale era noto da molto tempo. All’epoca dei fatti, nel 2018, era da poco iniziata la battaglia legale tra l’amministrazione comunale e la ditta «Borgia Giovanni» cui l’ente contestava «una pluralità di inadempimenti alla convenzione stipulata nel 1991, regolatrice del servizio di illuminazione votiva cimiteriale». A metà dello scorso aprile l’appalto è stato restituito a Borgia con un atto di transazione firmato dal sindaco Mellone, da titolare della ditta, dagli avvocati Giovanni Pellegrino (per Borgia) e Paolo Gaballo (per il Comune) e dal dirigente comunale, l’ingegnere Cosimo Pellegrino. Una decisione che ha creato molte polemiche sul fronte politico e che ora dovrà essere necessariamente inquadrata nella cornice complessiva che si è composta con la notifica della proroga delle indagini.

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