In Puglia e Basilicata
Nel Leccese
palazzo Carafa
01 Giugno 2019
Emanuela Tommasi
La caduta di una signora sull’asfalto bagnato potrà costare al Comune quasi 160mila euro. Un importo decisamente pesante, anche se la responsabilità potrà essere condivisa con l’Acquedotto pugliese, ente che l’avvocato della signora ha chiamato in causa.
Scorrendo l’albo pretorio di Palazzo Carafa, non colpisce più il numero delle richieste di risarcimento avanzate dai cittadini. Le relative delibere che giungono all’esame dell’esecutivo cittadino sono sempre decine, ad ogni riunione. E, purtroppo, non fanno più notizia, nonostante l’aumento del contenzioso - indipendentemente da quale parte penda la ragione - gravi pesantemente sulle casse pubbliche.
Il caso in questione, però, balza all’attenzione intanto per l’ammontare del risarcimento richiesto e, quindi, per la gravità delle conseguenze dell’accaduto. Ad attribuire le responsabilità penseranno i giudici.
L’incidente è accaduto il 20 luglio 2015, nella marina di San Cataldo, all’incrocio tra via Magellano e via Della Valle, dove la donna - S.M. le iniziali del nome - è scivolata, cadendo per terra e riportato lesioni che sono state quantificate esattamente in 157.071,25 euro.
Per il tramite dell’avvocato Giovanni Cretì, il 10 luglio 2017 la signora ha notificato al Comune atto di citazione chiedendo la condanna al risarcimento, e chiamando in causa anche l’Acquedotto pugliese.
Nell’udienza che si è tenuta il 10 aprile scorso, il Tribunale ha ammesso la consulenza tecnica d’ufficio medico-legale per la valutazione delle lesioni subite dalla signora nell’incidente, fissando per il 16 maggio scorso il conferimento dell’incarico e il giuramento del professionista nominato.
Nella udienza che si è tenuta in quella data, il Ctu ha chiesto il termine di 30 giorni per la presentazione della relazione scritta, fissando l’inizio delle operazioni peritali per il 3 giugno prossimo, data entro la quale l’amministrazione comunale potrà indicare il proprio consulente.
Una possibilità alla quale il Comune ricorrerà, proprio alla luce dell’esosità del risarcimento richiesto dalla donna.
Così, ieri, il sub commissario prefettizio, Guido Aprea, con i poteri della Giunta, ha proceduto alla nomina del consulente medico di parte, per procedere alle valutazioni di carattere medico e l’accertamento dei danni richiesti dalla signora scivolata per terra.
L’amministrazione comunale, dunque, ha incaricato il dottor Alberto Tortorella quale consulente di parte, per la valutazione dei danni lamentati dalla donna e, quindi, per la quantificazione del risarcimento.
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