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Lecce, ticket per visitare le chiese: l'arcivescovo non molla

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

Lecce, da oggi il ticket per entrare in chiesa: polemica

Continua la polemica. A vuoto l’appello dei candidati sindaco. «Metterò anche la musica»

Venerdì 17 Maggio 2019, 09:49

16:44

LECCE - Ticket per i turisti nelle chiese, l’arcivescovo ignora le critiche dei candidati sindaco, i quali chiedono di sospendere l’iniziativa. E rilancia: «presto farò mettere la musica di sottofondo durante le visite».

È l’argomento più acceso della campagna elettorale, quello di LeccEcclesiae, il progetto inedito varato dalla Curia che prevede il pagamento di un biglietto, con tariffe variabili da un massimo di 9 ad un minimo di 3 euro, con ulteriori agevolazioni, a seconda del percorso di visita. Per gestire il servizio, è stata organizzata una cooperativa che, al momento, occupa 30 persone.
Le prime a contestare l’iniziativa sono state le guide turistiche, le quali hanno contestato a monsignor Michele Seccia il mancato coinvolgimento, organizzando, l’altro ieri, un confronto con i cinque candidati sindaco. In quattro - Adriana Poli Bortone, Saverio Congedo, Mario Fiorella e Arturo Baglivo - hanno raccolto le proteste delle guide, proponendo di presentare all’arcivescovo la richiesta di sospendere il progetto e di procedere a quel tavolo di concertazione che le guide turistiche dicono non esserci stato, nella fase propedeutica all’iniziativa. Tutti i candidati tranne Carlo Salvemini, il quale ritiene opportuno aspettare la fine dell’anno per valutarne l’efficacia. «Lo chiediamo perentoriamente - ha rincarato la dose Mario Fiorella - E se il vescovo non mostra intenzione di procedere ad un tavolo concordato, gli faremo causa». Un’esagerazione o una provocazione che l’arcivescovo ha rispedito al mittente, insieme alla richiesta di revoca.

«Non intendo fare polemica - premette monsignor Seccia - Capisco che ognuno deve fare il proprio interesse: io dico che ognuno deve cercare il bene maggiore e migliore». E spiega: «Il bene è che il patrimonio deve essere valorizzato e quest’idea doveva venire proprio dalle stesse guide turistiche». Da parte sua, monsignor Seccia deve aver maturato l’idea del ticket già da tempo, ma l’episodio scatenante è stato dato, qualche mese fa, da un turista entrato nel Duomo mangiando un gelato. «È successo davanti a me - fa sapere l’arcivescovo - e mi è stato pure risposto che si trattava di un luogo pubblico».
Da qui la decisione di restituire decoro ad un luogo sacro. «Abbiamo attivato un servizio che non c’era - ribadisce Seccia - mettendo a disposizione l’apertura continua delle chiese, dalle 9 alle 21 tutti i giorni, domeniche e festivi compresi, coprendo anche la tutela dei luoghi, nel senso della pulizia, dell’attenzione durante le celebrazioni e quant’altro».
L’arcivescovo anticipa un’altra iniziativa: «Spero di riuscire a far mettere un sottofondo musicale nelle chiese, durante le visite. La musica fa bene allo spirito, e invita alla preghiera. Dobbiamo dare il servizio migliore possibile».
A proposito di preghiera: non verrà chiesto un centesimo a chi vorrà entrare in chiesa per avere un momento di raccoglimento, leccesi o stranieri che siano.

IL COMMENTO DEL MINISTRO BONISOLI A LECCE - «Mi fa un pò tristezza. Capisco, perché abbiamo ragionato con la Cei, so le difficoltà economiche che ci sono. Non è facile. Ma un pò il magone mi viene se penso a questo». Lo ha detto a Lecce il ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli, rispondendo a una domanda dei giornalisti sugli ingressi a pagamento in alcune chiese, cinque delle quali proprio nel capoluogo salentino. 

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