LECCE - La bella stagione - almeno dal punto di vista del calendario - comincia con la rabbia di sempre, dal punto di vista degli operatori balneari di San Cataldo. C’è l’impegno per rilanciare la marina, che va di pari passo con l’interesse dei villeggianti - salentini e forestieri - prova ne siano le presenze di ieri, soprattutto per la ristorazione, nonostante il tempo non proprio bello.
«Purtroppo non è cambiato nulla, da almeno 15 anni a questa parte - dice Alfredo Prete, titolare dello storico Lido York - L’ultimo intervento importante è stato quello per il waterfront, poi nulla più. Attendiamo gli interventi per la rete fognante e quella del gas, disposti dall’ultima amministrazione. Nel frattempo, rimaniamo in balia degli eventi: quella che riguarda la darsena è una telenovela che dura decenni, così come non si sa che fine abbia fatto il progetto per la riqualificazione dell’immobile davanti alla rotonda del lungomare, del quale si attendeva la realizzazione da un momento all’altro. Se non siamo vinti dallo sconforto, noi operatori tutti, è perchè continuiamo ad avere passione per quello che facciamo». Un brutto colpo, prosegue Prete, è stato anche il Piano delle coste, che prevede la scomparsa di una quindicina di lidi, lungo tutta la costa leccese. «Per fortuna l’iter non è concluso - considera Prete - e siamo in tempo per presentare le osservazioni».
Ancora più duro Fabrizio Mancarella, dell’omonimo Lido. «Questo Piano delle coste va rivisto - dice - poichè potrebbe distruggere quel poco che c’è nelle marine leccesi. Se non sarà possibile apportare le giuste modifiche, impugneremo tutto con i legali».
«Qui c’è la nostra vita, ci sono anni di investimenti e di sacrifici - continua l’imprenditore balneare - e c’è anche il nostro futuro. Cerchiamo di dare il massimo, con professionalità e serietà. Ma siamo arrabbiati: vediamo i politici solo nel periodo elettorale».
Gli fa eco Mauro Della Valle, del Soleluna Lido. «I soggetti pubblici? Li vediamo solo nelle passerelle - dice - Siamo indietro di vent’anni, e, se tutto va bene, se si comincia ora ad invertire la rotta, ci vorranno dieci anni per vedere qualcosa. Se non fosse per noi operatori privati, le marine non sarebbero accessibili. Se c’è qualcosa, è solo grazie alla volontà individuale imprenditoriale». Della Valle fa sapere che il Circolo nautico e la Lega navale stanno preparando una serie di iniziative, che vanno dagli interventi di abbellimento del verde pubblico a tornei sportivi, da attività acquatiche alla liberazione di tartarughe.
È da dire che già da circa un mese gli stabilimenti balneari di San Cataldo sono aperti nei fine settimana - tempo permettendo - offrendo attività di svago e di ristorazione. «Siamo imprenditori coraggiosi - commenta Alfredo Prete - andiamo avanti nonostante tutto e tutti. Auguriamoci, per il futuro, di avere una stabilità politica e, quindi, amministrativa, ed un interlocutore con il quale avviare ragionamenti seri e completi, indipendentemente dal colore politico».