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Xylella, la protesta di Coldiretti Puglia con i trattori a Lecce

 
Redazione online

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In mille hanno presidiato l'assessorato, 'burocrazia è peggio dell’epidemia'

Venerdì 15 Marzo 2019, 10:50

16:57

LECCE -  Con trattori, motoseghe, pale meccaniche e cumuli di legna di ulivi contagiati da scaricare davanti al «Palazzo del potere» olivicoltori, frantoiani e vivaisti di Coldiretti, guidati dal presidente regionale Savino Muraglia, stanno presidiando dalle prime ore della mattina l'ufficio provinciale di Lecce dell’Assessorato regionale all’Agricoltura «contro la gestione inconcludente dell’emergenza Xylella che ha devastato milioni di ulivi in Salento». I manifestanti attendono l’arrivo dell’assessore regionale Di Gioia che ha convocato un incontro stamani alle 10,30.

«Assessore Di Gioia giù le mani dall’agricoltura del Salento: Dimettiti», «Fermiamo la Xylella E’ #disastrocolposo», "Burocrazia fa più danni della Xylella», «Più scienza e meno stregoni», «Assessorato agricoltura chiuso per conferenza stampa», sono alcuni degli slogan che si leggono su striscioni e cartelli della protesta con i manifestanti che denunciano «i ritardi inaccettabili della burocrazia regionale e chiedono interventi decisi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità e decreti senza impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo distrutto mentre gli agricoltori non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre». 

«La delegazione di Coldiretti Puglia, guidata dal presidente regionale Savino Muraglia, ha abbandonato l'incontro di oggi convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura Leonardo di Gioia a Lecce» sulla emergenza Xylella, «non prima di rinnovare la richiesta delle sue dimissioni, nel faccia a faccia con lo stesso assessore». Lo comunica Coldiretti Puglia precisando che «un’ovazione è seguita alla dichiarazione del presidente Muraglia da parte dei circa mille tra olivicoltori, frantoiani e vivaisti che hanno presidiato durante la riunione il 'Palazzo del potere'».
«Sentire ancora una volta che non ha aveva la forza di far emanare il decreto Emergenze che prevedesse precise deroghe all’espianto nell’area infetta - rileva Muraglia - è una vergogna. Non ha la forza, si deve dimettere».
«Basta - prosegue Coldiretti - con le conferenza stampa quotidiane quando non ha ancora inviato la richiesta di declaratoria di calamità naturale per il 2018 a beneficio delle aziende colpite da Xylella. Dovremo fare la guerra civile anche per questo?». «Dopo quasi 4 anni - prosegue - sono ancora bloccati ben 100 milioni di euro del Psr per i bandi per espianti e reimpianti, gli investimenti e i frantoi; le aziende al collasso sono costrette a pagare le cartelle dei Consorzi di bonifica, i vivai ancora non possono movimentare le piante all’interno dell’area infetta».
«Parleremo direttamente con il presidente della Regione Emiliano - conclude Coldiretti - che convocherà, probabilmente già lunedì, il tavolo istituzionale. Il decreto legge sulle emergenze va riempito dei contenuti e risorse. Abbiamo già pronti gli emendamenti».

LE PAROLE DI DI GIOIA - «Era doveroso per me essere qui, salutare i manifestanti, incontrare le associazioni, fare il punto della situazione e preparare la riunione di lunedì, alla presenza del Presidente Emiliano, per il tavolo tecnico, che ci consentirà di dipanare nel merito tutte quante le questioni burocratiche che molto impattano sulla celerità delle nostre azioni». Così l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, intervenendo questa mattina a Lecce alla conferenza stampa sulle questioni legate alla Xylella Fastidiosa.
L’assessore di Gioia ha ribadito l’impegno della Regione Puglia «che è l’unico ente che sta lavorando su questa materia sul territorio. Voglio ringraziare il Ministero per il decreto che ha portato in Consiglio dei Ministri, sapendo che le risorse stanziate tra CIPE e decreto sono solo una parte iniziale di quello che è il fabbisogno di un territorio lacerato e distrutto». L’assessore ha poi richiamato il mondo agricolo "alla responsabilità dell’unità di intenti, superando le divisioni e guardando al cuore dei problemi che devono essere il motivo che ci orienta nelle scelte che poi dobbiamo fare».

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