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Lecce, Salvemini riparte: «Non permetteremo un ritorno al passato»

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Salvemini minacciato ora indaga la Polizia

L'ex sindaco: «Mi impegno a restituire benessere ai cittadini»

Lunedì 18 Febbraio 2019, 10:57

10:58

LECCE - Se il centrodestra si prepara alle primarie, la coalizione «civica, moderata e progressista» di Carlo Salvemini e Alessandro Delli Noci riparte dalle primarie del programma. Ieri mattina, intanto, i due hanno chiamato a raccolta i loro sostenitori al parco di Belloluogo per l’avvio ufficiale della campagna elettorale.
Sole, verde, sorrisi, abbracci, strette di mano e anche una banda musicale. Una vera e propria festa, insomma, alla presenza del governatore di Puglia Michele Emiliano e del presidente della Provincia Stefano Minerva.

Ha aperto gli interventi l’ex vicesindaco Delli Noci, che non si ricandiderà, ma - in caso di vittoria - sarà ancora il braccio destro di Salvemini. E ha scherzato sul soprannome che il leader di «Andare Oltre» Pippi Mellone gli ha affibbiato, in quanto «eterno secondo», in un’intervista alla Gazzetta: «Toto Cutugno ha fatto la storia della musica italiana, mentre i Jalisse hanno vinto una volta, ma nessuno se li ricorda più». E non è neppure mancata qualche frecciatina scagliata all’indirizzo di Paolo Perrone: «Abbiamo scelto la via del cambiamento e non si può tornare indietro - ha aggiunto l’ex vicesindaco - E non si guarda a biografie, steccati, ma solo al bene comune. Mi rendo conto che è musica difficile da comprendere per chi per anni si è sentito proprietario di palazzo Carafa e di Alessandro Delli Noci. Sempre quel qualcuno, che è uscito dalla porta, oggi tenta di rientrare dalla finestra e noi non glielo possiamo consentire».

Poi il riferimento ai temi da cui ripartire, che sia il 3 che il 17 marzo (in coincidenza con le consultazioni del centrodestra) vedrà celebrare le primarie del programma. «Noi ci concentreremo sulla città e sui cittadini - ha chiarito Delli Noci - e lo faremo stando tra la gente sempre e lavorando sul programma che deve essere uno strumento in grado di raccogliere le idee e le sollecitazioni per rendere Lecce una città più vivibile, giusta e solidale. Oggi abbiamo raccolto tutto l’entusiasmo di cui c’è bisogno per iniziare un viaggio così impegnativo. Questa coalizione - composta da donne e uomini liberi che vogliono mettersi in gioco per l’interesse collettivo - è pronta. Partiremo dal buono che è stato fatto in questi 18 mesi, che hanno sancito ancora una volta la comunione di intenti tra il mio Movimento e Carlo Salvemini, il migliore sindaco che la nostra città possa avere.

Raccoglieremo in giro per la città, per i quartieri, e ancora in due giornate dedicate totalmente al programma tutte le proposte per implementare un programma che già esiste e che vogliamo migliorare».
Poi il microfono è passato al ri-candidato sindaco. «Non sarà una riproposizione di quanto è già stato nei 18 mesi di governo - ha detto Salvemini - Bisogna rilanciare. Il programma sarà scritto con i cittadini, ma si parte da due punti fondamentali. Dobbiamo sapere che la manutenzione ordinaria dello spazio pubblico, strade, piazze, parchi, sono l'investimento più oneroso e faticoso per la pubblica amministrazione, ma sono strategici per rafforzare un vincolo comunitario perché la qualità del lavoro di un sindaco si misura dal benessere che restituisce ai propri cittadini, dal soddisfacimento dei loro bisogno, dall'offerta dei servizi pubblici: c'è qualcosa di più. Tutti i comuni si misurano con le sofferenze di bilancio - ha proseguito - Noi abbiamo dovuto fare un passaggio doveroso e impopolare, venendo accusati di drammatizzare la situazione, per non trasferire troppi debiti alle future generazioni. Ma quanto fatto non deve coprire un orizzonte di futuro, anzi pone un obiettivo sfidante che vogliamo raccogliere: siamo pronti a dotare la città di un piano strategico comunale coinvolgendo tutti gli attori, politici, sociali, economici del territorio e lo faremo, lo abbiamo già accennato, con le città di Brindisi e Taranto per costruire un futuro capace di valorizzare i punti di forza della Terra d'Otranto».

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