Piano Marshall antinfluenzale della asl: sessanta posti letto extra negli ospedali della provincia. Per affrontare il picco influenzale previsto per la fine del mese i dirigenti della asl hanno preso le contromisure. I posti letto “anti-influenza” saranno distribuiti nei reparti di lungodegenza, medicina o riabilitazione degli ospedali di Gallipoli, dove sono previsti 20 posti nel reparto di medicina; Galatina, con 15 posti da attivare nell’ala attigua alla divisione di medicina; Copertino, con 10-15 posti letto di medicina, lungodegenza, ospitati in ex urologia.
A Casarano, invece, saranno mantenuti attivi i 13 posti letto di cardiologia, in deroga temporanea rispetto alla programmazione del piano di riordino. In attesa che siano attivati i posti letto suppletivi la asl ha stabilito inoltre che tutte le unità operative complesse mettano a disposizione dei pronto soccorso almeno cinque posti letto dei propri in dotazione. Questo in sostanza il piano di potenziamento previsto dalla asl di Lecce, organizzato dal direttore amministrativo facente funzioni di direttore generale Antonio Pastore e dal direttore sanitario Rodolfo Rollo. Il provvedimento è il frutto del confronto che i dirigenti hanno avuto nei giorni scorsi con i direttori medici dei vari presidi ospedalieri. Incluse nel piano d’emergenza anche le terapie intensive degli ospedali di Gallipoli, Scorrano e Casarano, che dovranno garantire l’aumento, se richiesto, di otto posti letto nel caso di ulteriore incremento delle richieste di ricovero.
Il piano approntato dalla direzione della asl dovrà essere attuato dalle direzioni mediche ed amministrative dei presidi, a cui è stato dato mandato di organizzare rapidamente le risorse già a disposizione, con la possibilità anche di richiedere nuovo personale in caso di necessità. La direzione strategica della asl intende prevenire l’emergenza dell’ulteriore previsto aumento delle patologie influenzali e delle loro complicanze con questi provvedimenti d’urgenza. Proprio tra gennaio e febbraio infatti, come ogni anno, si registra l’aumento esponenziale dei casi che colpiscono prevalentemente i soggetti più fragili, cioè bambini, anziani e persone affette da patologie croniche. Intanto nelle prime due settimane di gennaio, secondo dati Influnet, del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, l’incidenza pugliese si assesta sugli 8,41 casi ogni mille assistiti.
La Puglia, secondo la stessa fonte, non rientra, al momento, tra le regioni italiane più colpite. In generale la sorveglianza sentinella Influnet ha messo in evidenza che nella seconda settimana del 2019 il livello di incidenza è inferiore rispetto a quello della precedente stagione ed è paragonabile solo a quello delle stagioni 2010-2011 e 2014-2015.
«Non baciatevi, lavatevi spesso le mani e, se ammalati, non tossite in direzione delle persone; inoltre, prima di averle lavate, non portate le mani alla bocca o sugli occhi se avete toccato una persona influenzata» queste le immediate raccomandazioni del medico di base Alberto Mangiacavallo per tentare di limitare il propagarsi dell’influenza. «È inutile che le persone non incluse nelle categorie a rischio o che abbiano patologie gravi concomitanti chiamino il medico prima che siano trascorse le 72 ore canoniche di febbre. Brividi di freddo, sensazione di ossa rotte, dolori muscolari, mal di testa, bruciori alla gola, sono sintomi classici dell’influenza, non bisogna allarmarsi», prosegue Mangiacavallo. «Si può usare il paracetamolo come antipiretico in caso di febbre alta; oltre le 72 ore di febbre sarà il medico a valutare l’opportunità o meno di somministrare gli antibiotici» ammonisce il medico. Per il resto è certamente d’aiuto una dieta sana, ricca di frutta fresca e verdura.