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NO ALCOL: Scarica qui le tabelle per i bar ? Prima tabella ? Seconda tabella

 
NO ALCOL: Scarica qui le tabelle per i bar ? Prima tabella ? Seconda tabella

Lunedì 22 Settembre 2008, 00:00

02 Febbraio 2016, 19:57

di MARCO MANGANO

Bocciatura senza possibilità d'appello, per l'obbligo che scatta oggi, a carico dei gestori di locali pubblici, di esporre le tabelle che specificano sia i sintomi da intossicazione alcolica sia i quantitativi degli alcolici più diffusi la cui ingestione può determinare il superamento del limite di legge per mettersi alla guida. L'obiettivo è ridurre il numero degli incidenti stradali causate da conducenti in stato di ebbrezza.

Benny Campobasso, presidente provinciale della Confesercenti di Bari, analizza con puntualità il provvedimento: « L'intento non può che essere condiviso, ma la modalità è un po' all'italiana. Il provvedimento, che appare indecifrabile, non è stato preceduto da una campagna d'informazione appropriata: infatti, finora non abbiamo ricevuto alcuna circolare, anche se le tabelle sono sul sito internet del ministero della Salute. Spero, comunque, che la disposizione possa servire da deterrente per chi beve un po' troppo. Non posso, però, pensare che i clienti debbano bere alcolici con la calcolatrice fra le mani. Una maggiore semplicità del provvedimento non guasterebbe ». Campobasso passa poi a esaminare l'aspetto delle responsabilità degli esercenti: «Il loro compito si esaurisce con l'esposizione delle tabelle». Infine, un impegno: «Intendiamo tenere corsi per approfondire la questione».

«DECRETO TROPPO GENERICO» - Critico anche il sindacato Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) , nel cui mirino finiscono «la troppa genericità e la troppa sommarietà delle indicazioni contenute nelle tabelle per i tassi alcolemici». Per la federazione queste caratteristiche rendono le tabelle «inapplicabili». «Per questo - dice Nicola Pertuso, presidente di Fipe Bari - abbiamo già scritto al ministero del Lavoro, della Salute e della Politiche sociali, Roberto Sacconi, chiedendo l'immediata sospensione del provvedimento o almeno una proroga di 60 giorni per l'en - trata in vigore». Secondo la Fipe la cartellonistica è inadeguata, perché non riesce a dare informazioni attendibili ai consumatori. Per esempio, nei casi in cui la birra viene servita alla spina - casistica non riportata sulle tabelle - diventa molto difficile fare un rapido calcolo sulla quantità e sulla gradazione alcolica ingerite. Lo stesso si dica per i cocktail, la cui percentuale di superalcolico è variabile e quindi difficilmente calcolabile dal cons umatore. «Esiste un altro problema che non è da poco - conclude Pertuso - perché la scadenza immediata con cui si impone ai gestori dei locali l'esposizione delle tabelle, non tiene in considerazione i tempi per la stampa e la distribuzione. Quindi, molti gestori potrebbero trovarsi, loro malgrado, ad incappare nella sanzione sproporzionata della chiusura da sette a trenta giorni». Per meglio chiarire l'operativi - tà di questa nuova disposizione, la Fipe Bari ha richiesto un incontro con i rappresentanti delle forze dell'ordine per poter informare la categoria sulla corretta applicaz ione.

«LE TABELLE NON SONO UNO STRUMENTO DI PRECISIONE» - «Le nuove tabelle - spiega Emanuele Scafato, responsabile del Centro dell'organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la promozione della salute e la ricerca sull'alcol, e dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di Sanità - non sono, nè potrebbero essere in alcuna altra parte del mondo, uno strumento di precisione: sono, infatti, molte le variabili che contribuiscono a determinare la concentrazione di alcol nel sangue».

«IL CLIENTE NON PUÒ TRASFORMARSI IN UN SOMMELIER» - E sul piano legale, quali risvolti avrà il provvedimento? A quali responsabilità verranno esposti i clienti dei locali? Abbiamo girato questi interrogativi a Vincenzo Esposito, avvocato civilista, di Bari. «Ritengo - afferma - che sul piano legale, le tabelle con estrema difficoltà obbligheranno i consumatori a calcolare il tasso di alcol assunto, evitando così di mettersi alla guida in stato di ebbrezza. Credo che il cliente non si possa trasformare in un sommelier. E poi, come si fa a pretendere che un cliente conosca i vari tipi, le sottospecie, di birra, tanto per fare un esempio di alcolico?». «Sostengo - aggiunge il legale - che non si possa trasformare una serata di svago in un locale pubblico in un simposio di matematici armati di calcolatrice per calcolare il tasso di alcol assunto. E poi - aggiunge Esposito con un pizzico di humour - i matematici avrebbero bisogno della consulenza di medici specialisti ». Per quanto concerne le eventuali sanzioni, l'avvocato aggiunge: «Sarà molto difficile individuare le tipologie di sanzioni applic abili». Infine, Esposito si dice molto «perplesso» circa la distinzione fra «stomaco pieno» e «stomaco vuoto»: «Non riesco a comprendere - afferma - come si possa valutare se lo stomaco sia pieno o vuoto, cioé quali siano i criteri medici e scientifici da applicare e come gli stessi debbano operare nel caso specifico».

LE TABELLE DA ESPORRE
• Tabella descrittiva dei principali sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica
• Tabella per la stima delle quantità di bevande alcoliche che determinano il superamento del tasso alcolemico legale per la guida in stato di ebbrezza, pari a 0,5 grammi per litro

• Il provvedimento da martedì
• IL COMMENTO di Valentino Losito

• Alcol al volante, consigli e norme dal sito della Polizia di Stato
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