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Due ospedali da campo
e tendopoli per 500 persone

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

feriti

Mercoledì 24 Agosto 2016, 11:01

18:13

«Un punto medico avanzato allestito ad Amatrice. Uno in fase di allestimento ad Accumoli. Altri due pronti in base alle necessità. Operano sul posto 40 ambulanze e 7 elicotteri che trasportano feriti più gravi negli ospedali di Roma». Così su Twitter la Regione Lazio, in merito ai soccorsi per il sisma nel Reatino. «Sul posto sono al lavoro 25 squadre con volontari di Protezione Civile e 30 persone del Soccorso Alpino con 6 unità cinofile - si legge ancora in più tweet - In viaggio la colonna mobile regionale composta da 4 cucine da campo, 20 macchine movimento terra e 71 tende con circa 500 letti». Tutte le regioni si sono attivate inviando uomini e mezzi sotto il coordinamento della Protezione civile nazionale. 

Corsa a donare il sangue a seguito del terremoto che ha colpito questa notte l’Italia centrale. Dopo gli appelli che si sono susseguiti sui media e sui social network, molte persone si sono recate ai centri trasfusionali della Capitale: al San Camillo oltre 50 donatori si sono messi in fila già dalle prime ore della mattinata, con un’affluenza che è stata definita dal personale medico decisamente oltre la media.  L’elevato numero di persone presenti ha consigliato al personale, «per la tutela dei donatori», di chiudere l'accettazione già prima dell’orario di chiusura, con il consiglio a chi non ha potuto donare nella giornata odierna di presentarsi nei prossimi giorni, vista la presumibile necessità di sangue anche in futuro.

A livello locale non abbiamo carenze di sangue - spiega il direttore del Centro nazionale sangue, Giancarlo mLiumbruno - c'è un piano della gestione delle maxi emergenze che è stato varato proprio all’inizio dell’estate con un accordo di conferenza stato-regioni e questo piano prevede proprio che ogni regione abbia disponibile una scorta per la gestione delle maxi-emergenze e queste scorte che sono diffuse sul territorio nazionale vengono movimentate in caso di necessità localizzata in una regione che non riesca a sopperire al proprio fabbisogno». «In questo momento le scorte locali sono in grado di gestire le necessità di sangue in ogni sede dove afferiscono le persone ferite - aggiunge - il messaggio principale è che la donazione volontaria ma organizzata consente di mantenere questo sistema delle scorte che servono anche per le maxi emergenze.

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