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Torino - Eseguito doppio trapianto di organi da record

 
Torino - Eseguito doppio trapianto di organi da record

Mercoledì 09 Aprile 2008, 20:28

19 Agosto 2025, 20:20

TORINO - Neonata la donatrice e neonato uno dei due riceventi. Il doppio trapianto di organi che è stato eseguito nella notte a Torino ha, nell'età che accomuna due dei tre protagonisti, qualcosa di eccezionale: entrambi hanno pochissimi giorni. Lo sottolinea anche Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). Ma, se per la donatrice una speranza di vita non c'è più, per il piccolo trapiantato quella fiducia c'è ancora e batte forte come il cuore che ha ricevuto.
Per quaranta giorni, nella rianimazione del dipartimento materno-infantile dell'ospedale "Maria Vittoria", una mamma ha vegliato la sua bambina, nata in ipossia cerebrale, causata da un'infezione del liquido amniotico. Un'agonia senza speranza, che ieri si è conclusa. Quando i medici le hanno comunicato la morte della piccola, la donna ha dato l'assenso al prelievo degli organi. Il cuore e il fegato non avevano subito danni e sono stati espiantati.
Ad attendere i due organi, all'ospedale infantile "Regina Margherita" di Torino, c'erano altrettanti bambini con la vita appesa a un filo: un neonato sardo di una settimana appena, affetto da una grave malformazione cardiaca già accertata durante il periodo di gestazione, e una piccola di un anno e mezzo di Milano, ricoverata in condizioni drammatiche per un'atresia alle vie biliari.
La macchina dei trapianti si è subito messa in moto. Il piccolo cardiopatico è stato operato dall'equipe di Piero Abbruzzese nelle stesse ore in cui la bimba veniva sottoposta a intervento chirurgico al centro trapianti di fegato dell'ospedale Molinette, diretto da Mauro Salizzoni. Entrambe le operazioni, durate sei ore, sono tecnicamente riuscite. Per il neonato ora sussistono alcune preoccupazioni: il suo nuovo muscolo cardiaco, infatti, deve essere aiutato da una specie di cuore artificiale. «È uno dei pazienti più piccoli trapiantati di cuore in Italia», afferma il professor Abbruzzese. I genitori del neonato, di Orosei (Nuoro), in vista del necessario intervento, prima del parto, avevano trovato una temporanea sistemazione a Torino e ora pregano che tutto vada per il meglio.
Per la bambina trapiantata di fegato, invece, «il decorso post-operatorio è del tutto regolare», conferma il professor Salizzoni. Ad assisterla ci sono i giovani genitori, che hanno anche un'altra figlia, gemella di quella operata. La piccola, quando aveva un mese, aveva già subito un intervento di Kasai a Milano, ma senza risultati. La mamma della piccola paziente, dalla terapia intensiva dov'è ricoverata la bambina, ringrazia la famiglia della donatrice «per l'immenso regalo che ci ha fatto». «Sono rarissimi i casi di donatori neonati - sostiene Antonio Amoroso, direttore del Centro trapianti del Piemonte -. Nella nostra regione, ad esempio, non se ne ha più di uno ogni tre o quattro anni».
«Il fatto da record è il doppio prelievo di organi da un neonato di poche settimane», ha sottolineato Costa. Un risultato che «dimostra l'assoluta qualità della trapiantologia in Italia». Ma in questa vicenda, ha concluso l'esperto, c'è anche «un altro record che va assolutamente evidenziato, ed è il "record" di umanità ed altissimo valore etico da parte dei genitori della piccola donatrice. Un esempio per tutti».

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