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E' Natale, che stress

E' Natale, che stress

 

Sabato 08 Dicembre 2007, 00:00

02 Febbraio 2016, 19:43

ROMA - Se il pensiero del Natale imminente vi riempie di angoscia, perchè ci si aspetta da voi che spendiate cifre folli per regali e banchetti, fatevi aiutare dal sito web americano Bankrate.com, che ha stilato un vademecum per attraversare (quasi) indenni le prossime feste, magari riuscendo persino a restituire un senso a quello che spesso è solo un rito convenzionale.

IL BARATTO YANKEE. È detto anche «Natale yankee» (non nel senso di neve): ognuno porta un regalo che rientra in un tetto di spesa convenuto, impacchettato in modo da risultare irriconoscibile. I doni vengono messi tutti insieme e ciascuno estrae un numero da un cesto. Chi pesca il numero uno sceglie un regalo, lo scarta e lo mette sul tavolo. Il numero due può decidere se prendere il regalo aperto (in questo caso il numero uno ne scarta un altro) o tentare la sorte con un pacchetto diverso. Il numero tre a sua volta prende quello aperto o ne apre un altro, e così via: in sostanza, ci si ruba i regali l'un con l'altro, e la cosa può risultare anche divertente (non sono escluse le risse). Il gioco finisce quando qualcuno apre l'ultimo pacchetto e decide di tenersi il regalo. Esiste anche una variazione chiamata «L'elefante bianco», in cui ci si accorda per incartare gli oggetti più bizzarri e impresentabili.

IL BABBO NATALE MISTERIOSO. Parenti e amici coinvolti nel pranzo di Natale, d'accordo tra loro, scrivono il proprio nome su un foglietto e lo infilano in un cesto: poi ognuno pesca il nome dell'unica persona cui farà il regalo, generalmente all'interno di una cifra convenuta e ragionevole. Niente bigliettino d'auguri sul pacchetto, è ovvio: ma ognuno si ritroverà con un «vero» regalo (almeno si spera) invece che con sei paia di guanti e tre candele mangiafumo. C'è una variante molto civile in cui ognuno prepara una lista con i regali che vorrebbe, e il donatore sceglie da quella.

IL BABBO NATALE PUBBLICO. Uguale come sopra, tranne che il donatore si firma. Molto adatto per le famiglie numerose, e ovviamente l'anno dopo si rimescolano le carte.

IL RICICLO. Come dice la parola, consiste nel ri-regalare qualcosa che ci è stato donato, violando deliberatamente l'imperativo della nonna «roba regalata, roba incatenata». Si sa che è una pratica consolidata, ma bisogna assolutamente ricordarsi di chi ha regalato cosa, per evitare magre figure.

LA COLLETTA. Quest'anno non si fanno regali, ma ci si tassa per una cifra ragionevole e si fa una vera festa. Meglio spendere per un piatto davvero eccezionale piuttosto che per l'ennesima sciarpa di lana per la zia Clara.

CHILDREN ONLY. I regali si fanno solo ai bambini, che se li aspettano e (quasi sempre) se li meritano. Gli adulti sono perciò esentati dal tributo obbligato del regalo ai loro coetanei.

LA MANO TESA. Niente ragali: si raccolgono soldi tra i partecipanti al pranzo di Natale e si fa una donazione a una fondazione benefica, per esempio per consentire a una famiglia del terzo mondo di comprarsi una mucca, come fa il Progetto Heifer. Dà più soddisfazione e ha molto più senso.

IL TETTO DI SPESA. Semplice e pratico: si dice a tutti che i regali non devono superare una determinata cifra, ma per vivacizzare il tutto si sceglie un tema che cambia ogni anno. Per esempio, si può decidere che i regali devono essere giochi da tavolo, oppure prodotti alimentari del territorio, o qualunque altra cosa vi venga in mente.

L'ANTINATALE. Invece del solito pranzo, noioso, costoso e pesante, si decide di fare qualcosa insieme (un concerto o una gita fuori porta) e dopo si ordina la pizza a domicilio, sperando di trovare una pizzeria aperta (meglio telefonare prima).

LA FUGA DALLE FESTE. I soldi in bilancio per regali, cenone, albero di Natale e vestiti nuovi si spendono per fare una vacanza tutti insieme. Se è troppo costoso, ci si regala un buono per una cena e a turno si va a trovare gli altri in qualunque periodo dell'anno, liberi dalla schiavitù del dono obbligato e dall'imperativo di essere obbligatoriamente felici di vedersi il 25 dicembre a pranzo.
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