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Iraq - A Nassiriya torna la Brigata Sassari

 

Domenica 15 Gennaio 2006, 20:10

02 Giugno 2025, 16:40

CAGLIARI - Cinquanta cingolati, 9 mezzi da lavoro e 750 mezzi ruotati. Tre elicotteri Agusta-Bell multiruolo. Duecentocinquanta container dei quali decine contengono aiuti umanitari: cibo, vestiti, attrezzature scolastiche e materiale sanitario. Sono i numeri del materiale che è stato spedito negli ultimi 2 mesi dall'Italia verso l'Iraq dove, dal 27 gennaio, dopo il cambio di consegne con la Brigata Corazza Ariete, la missione di pace Antica Babilonia passerà sotto la responsabilità della Brigata Meccanizzata Sassari e del suo comandante, generale Natalino Madeddu.

I militari impiegati in totale nella provincia di Nassiriya saranno circa 2600, dei quali 1000 sono componenti della Brigata Sassari (fra questi 20 le donne). «Gli obiettivi della missione - dichiara il generale Madeddu - si concretizzano nel compito assegnato al contingente fin dalla sua costituzione: garantire la sicurezza nell'area assegnata per consentire che gli aiuti umanitari giungano alla popolazione locale e migliorare le condizioni di vita degli iracheni. Gli obiettivi indicati non sono stati modificati».
La Brigata Sassari resterà in Iraq per 4 mesi, la durata canonica di ogni missione fuori area.
«Il contingente complessivamente - spiega il generale Madeddu - ha subito una riduzione disposta dal Governo. Globalmente è composto da 2600 unità, di queste oltre 1000 sono della Brigata Sassari. Le partenze sono state scaglionate nel tempo e di fatto sono iniziate con i voli del 22 dicembre e termineranno il 25 gennaio».

Il contingente è interforze. Ne fanno parte - oltre al personale della Brigata Sassari - militari dei Carabinieri, dell'Aeronautica ed in piccola parte della Marina. Non hanno una connotazione di reparto e sono stati inviati dai veri centri e dalla varie province della Penisola. A questi si deve aggiungere il supporto del corpo militare della Croce rossa e delle infermiere volontarie.

«Fra i mille della Brigata Sassari - illustra il comandante - ci sono 20 donne che hanno incarichi sia nel settore operativo, dove conducono automezzi, mezzi cingolati, oppure di sostegno logistico, nelle trasmissioni, nelle comunicazioni, nell'informatica e similari». Appartengono tutte al personale volontario e non hanno ancora raggiunto i 3 anni di vita militare. L'unico ufficiale donna della "Sassari", un tenente comandante di plotone, al momento è assente, ma presto potrebbe raggiungere le sue colleghe.

«L'equipaggiamento per la missione - continua Madeddu - è standard, impiegheremo mezzi ruotati per attività lungo il territorio e l'armamento individuale classico. La novità si ha per quanto riguarda gli indumenti, le uniformi. Verranno utilizzate le nuove tute desertiche che hanno una strutturazione studiata proprio per quei climi e per quegli ambienti. Sono ideali per l'area dove andremo ad operare, dove le temperature si innalzano fino a 50-60 gradi».

Il contingente è tutto oramai schierato a Camp Mittica, il comprensorio che si trova presso l'aeroporto di Tallil a circa 20 chilometri da Nassiriya. «La base è completa - spiega il comandante della Sassari - sia nella componente operativa che nella componente logistica».

Ma quali saranno i compiti che dovranno svolgere quotidianamente gli uomini della Brigata Sassari in Iraq? «L'attività giornaliera - racconta Madeddu - sarà distinta in due momenti: attività di pattuglia e attività di addestramento e formazione delle forze di polizia e dell'esercito iracheno per la sicurezza autonoma del Paese».

«Rispetto alla nostra missione dell'ottobre 2003-febbraio 2004 - sottolinea il generale Madeddu - la chiave di volta è rappresentata dalla presenza oramai di un governo locale legittimato, credibile ed in possesso di un'autonoma autorità anche sulla sicurezza del Paese. Il nuovo aspetto fondamentale è la possibilità di un confronto con le autorità locali che si faranno portatori e garanti delle esigenze della popolazione».

«Continueremo - continua - il processo di ricostruzione del Paese in maniera coordinata fra le forze della coalizione e le autorità locali». «Noi in particolare - aggiunge ancora il generale - interverremo sulla base, in aiuto alla popolazione, con autonomi progetti. Attualmente si sta realizzando un grosso impianto sportivo, con la pista di atletica. Si tratterà di completarlo con gli spogliatoi e gli spalti».

«Inoltre - prosegue il comandante della Sassari - sono state ristrutturate e sono in via di ristrutturazione scuole e presidi sanitari fuori da Nassiriya, dove c'è del personale che può assistere la popolazione». Gli uomini saranno impegnati poi nel miglioramento della viabilità asfaltando alcune strade se non costruendone nuove.

«Personalmente -commenta il generale Madeddu- il mio primo stato d'animo, che è condiviso dai miei uomini e donne, è lo stato d'animo di chi si è preparato con coscienza, scrupolo e serietà per affrontare sia fisicamente che psicologicamente questa missione. Il secondo è quello di partire per una missione che ci consente di operare per il mantenimento della pace con umanità professionalità cosi come è stato fatto nelle precedenti missioni, nei Balcani e in Iraq stesso due anni fa».

I militari della Sassari sono stati preparati giorno dopo giorno con istruzioni specifiche su quella che è la realtà irachena. È stato approfondito lo studio della cultura locale, della religione locale, della cultura islamica. Particolare importanza è stata data alla preparazione fisica.
«Perché il fisico - sottolinea il generale Madeddu - viene sottoposto a disagi non indifferenti». Alla partenza i militari poi ricevono in consegna una sorta di vademecum di 180 pagine contenente tutte le informazioni necessarie per affrontare la missione. Da quelle strettamente operative a quelle linguistiche fino a quelle sulla fauna e la flora del territorio.

«Sono assolutamente fiducioso nel mio personale - conclude il generale Madeddu - e sono sicuro che in questo ulteriore periodo terremo fede alla bandiera italiana che sventolerà nel cielo di Nassirya e alla quale ci affideremo ogni giorno nelle nostre attività».

«Gli ultimi uomini - aggiunge il portavoce della Brigata Sassari, Marco Mele - partiranno per l'Iraq il 25 gennaio. Invece, la nave salpata giovedì scorso da Porto Torres raggiungerà il Kuwait nel porto di Qasr asr as shuaybah tra 12-17 giorni, a seconda delle condizioni del mare. Da là il corteo di uomini e mezzi si sonderà fino a raggiungere Tallil».

Dal 1° Luglio 1998 la Brigata è inserita nel 2° Comando delle Forze di Difesa del Centro Sud Italia e delle Isole, con sede a San Giorgio a Cremano (Na) .
Oltre al normale addestramento, la Brigata svolge attività di approntamento delle unità in vista degli impegni fuori del territorio nazionale, per i quali dipende dal Comando di Vertice designato di volta in volta per le operazioni fuori area.
Dal 1997 i Reparti della «Sassari» sono impegnati in operazioni internazionali di mantenimento della pace. In particolare il 151° Reggimento ha partecipato: alla missione «Alba» in Albania,nel periodo marzo-luglio 1997; all'operazione «Costant Forge» in Bosnia-Erzegovina, nel periodo novembre 1998-maggio 1999; all'operazione «Joint Guardian» in Kosovo, da febbraio a giugno del 2000 e da giugno ad ottobre del 2002; all'operazione «Antica Babilonia» in Iraq, nel periodo ottobre 2003-febbraio 2004; Il 152° Reggimento ha preso parte: all'operazione «Joint Guardian» in Kosovo, nei periodi giugno-ottobre 1999, giugno-novembre 2000 e ottobre 2002 -febbraio 2003; all'operazione «Essential Harvest» in Macedonia, nel periodo agosto-ottobre 2001.

Il Reparto Comando e Supporti Tattici «Sassari» ha partecipato:alla missione «Alba» in Albania, nel periodo marzo-luglio 1997; all'operazione «Costant Forge» in Bosnia-Erzegovina, nel periodo ottobre 1999-marzo 2000; all'operazione «Joint Guardian», inquadrato nel COMMZ (W) in Albania, nel periodo dicembre 2001-marzo 2002; all'operazione «Antica Babilonia» in Iraq, nel periodo ottobre 2003-febbraio 2004.
Il Comando Brigata Mec. «Sassari» ha costituito:il Comando della Brigata Multinazionale Nord a Serajevo, nel periodo ottobre 1999-marzo 2000; il Comando della Communication Zone West-COMMZ (W) in Albania, nel periodo dicembre 2001-marzo 2002; il Comando dell'operazione «Antica Babilonia» in Iraq, nel periodo ottobre 2003-febbraio 2004.

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