NAPOLI - Per l'occupazione della stazione ferroviaria di Montecorvino Rovella, nel Salernitano, per protestare contro la decisione di riavviare le attività alla discarica di Parapoti, la giustizia presenta il primo conto: ottantuno persone denunciate, tra cui sette pregiudicati.
L'inchiesta sembra essere alle prime battute e l'elenco delle persone chiamate a rispondere di una protesta clamorosa che ha spezzato per oltre tre giorni i collegamenti su ferro potrebbe diventare molto più lungo. Per dire no a Parapoti sono scese in piazza migliaia di persone.
Il giorno dopo la fine della protesta la discarica ha riaperto regolarmente i cancelli. Sotto lo sguardo di un nutrito gruppo di carabinieri, i primi autocompattatori hanno scaricato gli scarti della lavorazione dei rifiuti provenienti dal vicino impianto di Cdr di Battipaglia. Per i manifestanti vedere quei tir scaricare tonnellate e tonnellata di spazzatura è come ricevere una stilettata al cuore che verrà rinnovata ogni mattina per i prossimi otto mesi, fino a quando l'invaso non sarà definitivamente chiuso.
La scorsa settimana i tecnici incaricati hanno rimosso il «tappo di argilla» posto negli anni scorsi quando la discarica fu abbandonata. Quella rimozione ha rappresentato il segnale d'allarme, ha fatto scattare la mobilitazione in un comprensorio dove sono censite dieci discariche, dove i pozzi - a leggere una perizia disposta dall'autorità giudiziaria - sono avvelenati, dove prosegue l'attività di estrazione dalle cave.
A presidiare la discarica questa mattina c'erano anche i manifestanti che nei giorni scorsi erano presenti alla stazione e nel container che da qualche anno è diventato il loro quartiere generale hanno appreso della notizia delle denunce per interruzione di pubblico servizio.
Alcuni manifestanti, tra cui la leader del comitato «Natura Nostra», Rosetta Sproviero, hanno affermato di aspettarselo. «Sono scattate le denunce non sappiamo chi siano i destinatari - dicono - ma noi abbiamo difeso solo la nostra salute e quella dei quanti consumano i prodotti delle nostre terre che sono irrigate con le acque di questi pozzi».
La presenza di sette pregiudicati nella lista dei denunciati è diventata però il principale argomento di discussione. I leader del movimento di lotta contro la discarica non vogliono sentire ragioni: «Noi abbiamo visto solo persone perbene, gente che lottava per la difesa di un suo diritto». «Parlo per me e per le persone che mi sono state sempre accanto. Noi con la criminalità non c'entriamo», spiega Rosetta Sproviero che assicura di non sentirsi sconfitta neanche dinanzi alla notizia delle denunce. Sara, la giovane donna, che ieri mentre si stava smobilitando si è legata sui binari nell'estremo di richiamare l'attenzione dei media e degli altri manifestanti aggiunge: «Io sono tranquilla con la mia coscienza. Non ho fatto nulla di male e se fosse stato per me sarei rimasta ancora a lungo in quella stazione».
L'elenco dei denunciati è stato stilato da polizia e carabinieri dopo aver visionato per ore e ore le scene riprese dagli investigatori nei giorni della protesta. Un braccio di ferro andato avanti per tre giorni e tre notti per dire no alla riapertura di uno sversatoio in passato già al centro di una lunga querelle. Una decisione ritenuta dal Commissariato di governo necessaria per scongiurare un'altra possibile emergenza che avrebbe potuto investire in piena estate la provincia di Salerno. E l'attenzione su questa emergenza dovrà essere altissima, almeno fino a quando non verranno realizzati i termovalorizzatori destinati ad ingoiare le migliaia di ecoballe già prodotte e quelle che verranno prodotte nei prossimi anni.
Intanto, in merito alla protesta sono diversi gli aspetti che polizia e carabinieri dovranno chiarire nei prossimi giorni. Alla prima informativa giunta nei giorni scorsi sul tavolo del procuratore capo della Repubblica di Salerno, Luigi Apicella, nei prossimi giorni ne seguiranno altre. Gli investigatori lavorano mantenendo il riserbo anche se, secondo quanto si è appreso, negli uffici della Digos si sta lavorando a ritmo serrato. Per quanto riguarda i sette pregiudicati presenti nell'elenco dei denunciati, si tratterebbe di persone che avrebbero avuto in passato guai con la giustizia per reati comuni.
Martedì 29 Giugno 2004, 20:41
19 Agosto 2025, 19:21