Il 25 aprile, in occasione della festa della liberazione dal nazifascismo, alcune copie della Costituzione saranno distribuite agli alunni di alcune scuole superiori della Puglia. L’iniziativa di Cgil, Spi e Flc Puglia è nata per «celebrare il fiore del partigiano, il lascito più bello della Resistenza, quella Costituzione intrisa di valori quali l’antifascismo, la solidarietà, l’uguaglianza sociale, la centralità del lavoro e dei diritti fondamentali a partire dalla salute e l’istruzione».
«Da tempo - spiegano le sigle sindacali - siamo impegnati a togliere alla Resistenza una patina memorialistica e puramente celebrativa, per calare i suoi valori, i suoi ideali di libertà e democrazia, il suo lascito, nella realtà quotidiana. Perché se il frutto più bello della Resistenza è stata la nostra Costituzione, come affermava Calamandrei, questa è cosa viva, da far vivere tutti i giorni». «Oggi - proseguono - quella Costituzione, alcuni valori fondanti, diritti sociali e civili acquisiti, istituti di democrazia e funzioni di soggetti collettivi della rappresentanza sociale, riconosciuti nella nostra Carta, sono sotto attacco. Allora il primo passo è leggerla, conoscerla la nostra Costituzione. E poi amarla, difenderla, lottare per la sua piena attuazione, quale frutto della lotta di Liberazione e baluardo di democrazia, uguaglianza, libertà».
A BARI BANCHETTO CGIL PER REFERENDUM MORTI SUL LAVORO
In occasione della festa della Liberazione, il 25 aprile, la Cgil lancia in tutta Italia la raccolta firme per la campagna referendaria 'Per il lavoro ci metto la firma'. Un banchetto, spiega il sindacato in una nota, sarà allestito anche a Bari (in piazza del Ferrarese) a margine delle iniziative per celebrare la giornata. «Il lavoro in Italia è troppo precario e i salari sono troppo bassi - evidenzia il sindacato -. Tre persone al giorno muoiono lavorando. Per realizzare il massimo profitto possibile appalti, subappalti, finte cooperative, esternalizzazioni di attività sono diventati normali modelli organizzativi di ogni azienda privata e pubblica», mentre il «frutto di vent'anni di leggi sbagliate è un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare».
Per la Cgil è, dunque, «il momento di ribellarsi e di cambiare». «Il lavoro - evidenzia il segretario generale della Cgil Bari, Domenico Ficco - deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà comprime la libertà di ciascuno e limita il progresso collettivo». «Per queste ragioni - conclude - promuoviamo quattro referendum e scegliamo simbolicamente di iniziare la campagna di adesione in occasione della festa del 25 aprile. Due dei quesiti, anticipa la Cgil, saranno sui licenziamenti (uno sul superamento del contratto a tutele crescenti e l’altro sull'indennizzo nelle piccole imprese, previsti dal Jobs act); il terzo sulla reintroduzione delle causali per i contratti a termine; il quarto è relativo agli appalti, sulla responsabilità del committente sugli infortuni.