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Autopsie fantasma e molestie, scandalo all'Università di Torino: coinvolti due baresi

 
Redazione online

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Autopsie fantasma e molestie, scandalo all'Università di Torino: coinvolti due baresi

Giancarlo Di Vella

Il professore universitario Di Vella, nato a Bari, è accusato di falso e violenza sessuale, era direttore della scuola di specializzazione di Medicina Legale di Torino. Indagato a piede libero anche un altro barese, Emiliano Nuzzolese

Mercoledì 14 Febbraio 2024, 19:09

19:24

Continua l'inchiesta dei carabinieri del Nas e della procura di Torino sullo scandalo che ha colpito l'Università di Torino: coinvolti anche due baresi. Le indagini hanno portato agli arresti domiciliari un docente universitario della scuola di medicina legale dell'ateneo, Giancarlo Di Vella nato e laureatosi a Bari, ma l'inchiesta ha portato alla luce un altro caso, riguardante il docente Emilio Nuzzolese (anche lui di Bari) accusato di aver falsificato firme per attestare la sua presenza in struttura quando in realtà non c'era.
Inoltre, il docente Federico Vercellone è stato sospeso a causa delle accuse mosse da due ex dottorande, le quali affermano di aver subito ‘attenzioni’ indebite da parte sua, documentate attraverso chat, email e registrazioni audio.

Le persone offese da Di Vella sarebbero cinque specializzande che avrebbero contestato anche episodi di stalking su altri studenti. Il corpo principale dell'indagine riguarda il falso ideologico: insieme a un collega avrebbe inscenato corsi e attività fittizie (come le autopsie) per nascondere il mancato raggiungimento degli standard ministeriali previsti e ottenere l'accreditamento.

Al momento Giancarlo Di Vella, avrebbe così giustificato il suo atteggiamento: «Si tratta di un equivoco, colpa del mio carattere del Sud».

Indagini e perquisizioni: emergono nuovi dettagli

Secondo quanto riportato da La Stampa, emergono ulteriori dettagli che coinvolgono Di Vella. Sembra che il professore abbia messo in atto autopsie fittizie al fine di nascondere la mancata conformità agli standard ministeriali richiesti per il riconoscimento del ministero.

Le testimonianze riguardano il periodo compreso tra il 2017 e il 2021, e le indagini hanno portato a perquisizioni sia a Torino che a Bari. Inoltre, viene spiegato che la sospensione di Vercellone a partire dal primo marzo è stata motivata da ‘sguardi lascivi’ rivolti a una studentessa durante un esame.

Le dichiarazioni del docente Vercellone riguardo alle accuse mosse nei suoi confronti sono di netto rifiuto: ‘Se la studentessa ritiene di aver subìto violenze di qualsiasi tipo, la invito a sporgere denuncia in procura. Io non ho nulla da aggiungere’. La situazione all’Università di Torino si fa sempre più complessa, con nuovi dettagli che emergono dagli sviluppi delle indagini coinvolgenti diversi docenti e casi di presunte violazioni gravi.

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