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«Il Pd impari dagli errori»

 
Redazione Primo Piano

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«Il Pd impari dagli errori»

Decaro all’evento di Bonaccini che lancia la «non corrente» riformista Pd

Sabato 22 Luglio 2023, 13:26

La «non corrente» di Stefano Bonaccini agita le acque in casa Pd. Il presidente chiama a raccolta i sostenitori della sua mozione per dare il via a «Energia Popolare». Sulla carta «un'area politica popolare», ma c'è chi non esita a chiamarla col suo nome: «corrente», appunto. Il leader dell'iniziativa preferisce evitare e invita la segretaria Dem Elly Schlein a «fare il partito più forte e plurale». Lei arriva alla Fiera della città romagnola, abbraccia Bonaccini e invita «a lasciarsi alle spalle le magliette del congresso». Ma non manca di ricordare: «la pluralità del partito vada preservata nel rispetto di quello che è l'esito congressuale». «Siamo qui per lavorare insieme come una squadra - aggiunge - e le battaglie che stiamo portando avanti dimostrano che siamo in grado di farlo benissimo».

Nonostante le parole concilianti, il clima tra gli esponenti delle due mozioni che si sono affrontati al Congresso non sembra dei più distesi. E ad aprire un altro fronte interno all'inquilina del Nazareno, arriva la nomina di Nicola Zingaretti a capo della Fondazione Pd. Scelta personale della segretaria che coglie di sorpresa e irrita chi quel posto lo occupava fino a poche ore prima: Gianni Cuperlo. Ma crescono le critiche rispetto a una scelta inaspettata da molti.

Da «Energia Popolare» è chiaro che si inizino a organizzare le forze per pungolare Schlein sui temi cari all'area riformista del partito. «Qui ci sono i sostenitori di una mozione - dice Bonaccini - che ha raggiunto la maggioranza assoluta tra gli iscritti. Noi abbiamo il dovere di fare più forte il Pd per essere anche attrattivi e tornare a vincere». Tra i presenti, rimbalza l'appello alla «vocazione maggioritaria» e al «rispetto delle culture fondative del Pd». Non a caso, dice l'ex deputata Silvia Costa, «verrà Romano Prodi a ricordarlo». A Cesena, tra i più di 500 iscritti alla kermesse, sfilano volti noti del partito. Dal responsabile Riforme della segreteria Dem Alessandro Alfieri al presidente dell'Anci Antonio Decaro, dall'ex ministro Lorenzo Guerini al coordinatore dei sindaci Dem Matteo Ricci, degli europarlamentari Brando Benifei e Pina Picierno ai parlamentari Piero Fassino, Simona Bonafè, Piero De Luca e Simona Malpezzi. E da lontano arriva anche l'endorsement di Paola De Micheli. Fassino e Guerini non hanno «paura a chiamare le cose col loro nome». Qui si sta organizzando una corrente. Bonaccini assicura che «il cammino ripreso non è in contrapposizione a qualcuno o a qualcuna». Il presidente riorganizza i suoi più per moderare il malcontento verso la segretaria, che per organizzare una forza distruttiva.

«Io sono proprio lontano dalle correnti. Ci sono più sensibilità all'interno del Partito democratico e credo che per noi, comunque, sia importante, lo è stato qualche giorno fa a Napoli, lo è oggi a Cesena, discutere e incontrarsi. È un fatto positivo per la comunità del Pd e anche per i sindaci per sentirsi meno soli nelle scelte, nel rapporto con il parlamento»: anche Antonio Decaro, sindaco di Bari e tra i leader dem pugliesi, è intervenuto a Cesena, dove ha anche abbracciato la segretaria nazionale Elly Schlein. «Qui - ha aggiunto - ci sono tanti parlamentari e possiamo affrontare tanti temi che riguardano le nostre comunità, proposte di legge per cercare di migliorare le condizioni socioeconomiche delle comunità che da sindaci abbiamo l'onore di amministrare». Poi una riflessione politica sulla strada da intraprendere: «Abbiamo perso le elezioni, è giusto dirlo: oggi gli italiani ci hanno chiesto di fare opposizione ed è quello che dobbiamo fare e, forse, dobbiamo imparare dai nostri errori. Questo periodo sarà lungo, ci vorranno quattro anni e ci deve servire anche a fare percorsi nuovi e a trovare parole nuove per parlare con gli italiani come stiamo facendo in questi mesi con le assemblee nelle nostre città e nei nostri territori», ha concluso Decaro.

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