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Il campo di melograni più grande d’Italia si trova a Castellaneta

 
Barbara Politi

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Barbara Politi

Il campo di melograni più grande d’Italia si trova a Castellaneta

Duecentomila piante messe a dimora. E ora sta per partire la sfida della coltura dell’avocado

Venerdì 09 Dicembre 2022, 14:20

CASTELLANETA - Le prime 5mila piante furono messe a dimora nel 2014, oggi se ne contano ben 200mila. Questa è la storia di due amici di vecchia data e dell’amore nutrito per un frutto, nella fertile pianura di Castellaneta Marina, cresciuto così tanto da segnare un traguardo assoluto: il melograneto più grande d’Europa. Un progetto ambizioso, agognato e realizzato dai fondatori, Michele De Lisi e Bruno Bolfo, che nel polo agricolo di Masseria Fruttirossi hanno investito il tempo, le energie e la vita. Con i suoi 350 ettari, l’azienda è leader in Italia per la produzione di melagrana: quest’anno il raccolto è stato di 50mila quintali con oltre 12 milioni di melagrane che, grazie alle modernissime tecnologie, saranno disponibili almeno fino ad aprile; cifre peraltro destinate a raddoppiarsi quando anche le piantumazioni più recenti entreranno in produzione. Regina incontrastata del raccolto è proprio la melagrana, commercializzata con il brand “Lome Super Fruit” (dove Lo e Me stanno per love melagrana); di recente gli imprenditori hanno però piantato anche avocado (una produzione di 32mile piante in quaranta ettari), aronia, e bacche di goji. «La nostra linea di produzione si caratterizza per le straordinarie proprietà benefiche e salutari dei prodotti –; racconta Dario De Lisi, che insieme al fratello Davide affianca papà Michele nella gestione aziendale – il nostro punto di forza è la filiera cortissima, a centimetro zero considerato che lo stabilimento ricade nello stesso comprensorio delle piantagioni, e la sostenibilità. I frutti vengono raccolti e trasformati nel giro di pochissime ore in un freschissimo succo 100% naturale, senza l’aggiunta di additivi, conservanti e coloranti. L’innovazione, oltre alla componente agricola, la si registra anche nel modernissimo stabilimento di produzione, confezionamento e conservazione dei prodotti: la costosa Hiperbaric 420 (macchina High Pressure Processing) consente l’eliminazione istantanea della carica batterica nelle spremute grazie alle elevate pressioni idrostatiche, che garantiscono una permanenza nella catena del freddo horeca fino a settanta giorni.

«Abbiamo sempre creduto nella sostenibilità, tanto da esserci dotati di un impianto fotovoltaico da 750 kWh per il risparmio energetico, di uno d’irrigazione per l’economia dell’acqua e di un lombricompostaggio; gli scarti provenienti dalle bucce della melagrana diventano nutrimento per i lombrichi che li trasformano in humus, e quindi in un fertilizzante naturale», spiega il referente commerciale di Masseria Fruttirossi. Il mercato, vasto, è certamente quello nazionale, «rappresentato da consumatori sempre più attenti a una alimentazione sana e alla salute, in virtù di un frutto ad alto contenuto di vitamine A, C, E, K, di proteine e sali minerali», ma che vanta anche un importante segmento all’estero: «Le proprietà antiossidanti che contrastano l’invecchiamento cellulare, riducono i livelli di colesterolo e la pressione arteriosa nel corpo, rendono i nostri prodotti tanto amati all’estero, dove il fascino del Made in Italy è sempre forte», ha detto De Lisi. L’elisir di lunga vita, infatti, pochi giorni fa ha preso il volo per l’Arabia Saudita, dove entro gennaio arriveranno ben sei container di melagrana pugliese.

Progetti e sfide per il prossimo anno? Tante e diverse. «Innanzitutto continuare a lavorare sull’avocado, sia fresco che trasformato, perché con quaranta ettari di piantagioni è una novità già importante per il nostro territorio; affrontare le festività natalizie con le grandi richieste del caso, perché la melagrana è natalizia e benaugurante. E magari pensare a un cocktail Fruttirossi e a qualche collaborazione da intavolare sul territorio. Staremo a vedere», ha concluso l’imprenditore di Castellaneta.

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