È notizia di pochi minuti fa l'elezione di Ignazio La Russa presidente del Senato, con 116 voti. Sessantacinque le schede bianche mentre due voti sono andati a Liliana Segre, che presiede l’Aula, e altrettanti per Calderoli. Ignazio La Russa ha assunto la presidenza del Senato salendo sul più alto scranno di Palazzo Madama. L’esponente di FdI ha portato un mazzo di rose bianche per Liliana Segre. Applausi dai banchi del centrodestra, Forza Italia compresa. Applausi più tiepidi anche dai banchi dell’opposizione. «Non ci crederete ma non l’ho preparato minimamente un discorso ma certamente prima dei ringraziamenti, che sono abituali e sentiti, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno votato, quelli che non mi hanno votato e quelli che si sono astenuti e se mi consentite quelli che mi hanno votato pur non facendo parte della maggioranza di centrodestra». Così Ignazio la Russa, neopresidente del Senato in Aula.
«Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perchè solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità». Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa.
I lavori di oggi
XIX legislatura è ai nastri di partenza. Aperte ufficialmente le sedute alla Camera e al Senato, rinnovate dopo il voto del 25 settembre. Il primo adempimento è la nomina dei presidenti dei due rami del Parlamento, per i quali sarebbe stato raggiunto l’accordo nel centrodestra: al Senato dovrebbe essere eletto La Russa (FdI), dopo il passo indietro del leghista Calderoli. Alla Camera, Meloni conferma il via libera a Molinari, del Carroccio. «Se c'è da fare un passo di lato lo facciamo. Per partire presto e bene», commenta Salvini. La Russa ringrazia Calderoli: «Segnale di compattezza». Incontro alla Camera fra Meloni e Berlusconi che dice: «Ci siamo visti serenamente, come sempre». Standing ovation a palazzo Madama per Liliana Segre che ha presieduto la prima seduta del Senato.
Standing ovation nell’Aula di Montecitorio quando il presidente provvisorio Ettore Rosato ha fatto gli auguri a Liliana Segre, oggi presidente provvisorio del Senato, e ha citato Papa Francesco. «Rivolgo un caloroso saluto al presidente della Repubblica, a quest’aula e rivolgo un pensiero a Papa Francesco. Desidero indirizzare al presidente emerito Giorgio Napolitano che non ha potuto prsiedere, gli auguri nella speranza di poterlo rivedere presto ristabilito in Senato». «Incombe su tutti noi in queste settimane l’atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltà, terrore, una follia senza fine. Mi unisco alle parole puntuali del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: 'La pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino». Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva». Così in Aula al Senato Liliana Segre.
«In questo mese di ottobre- prosegue - nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica». «Ed il valore simbolico - aggiunge - di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!».
Votazioni alla Camera
Fumata nera nell'Aula della Camera anche nella seconda votazione per l'elezione del presidente. Nessuno ha raggiunto il quorum richiesto dei 2/3 dei partecipanti al voto, per far scattare l'elezione. Finita anche la terza votazione per eleggere il presidente. E' in corso lo spoglio. Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega e più volte ministro, sarebbe in pole position per la presidenza della Camera. Lo apprende l'ANSA da diverse fonti parlamentari. "Non so niente, so di Giorgetti alla Juventus e io al Verona". Il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana ha risposto con una battuta a chi gli domandava dell'ipotesi di una sua elezione alla presidenza della Camera. "È ancora in divenire, la notte è lunga", ha aggiunto poi, prima di dirigersi verso gli uffici del Gruppo della Lega alla Camera, così come vari altri deputati leghisti fra cui Riccardo Molinari, Federico Freni, Claudio Durigon e Massimo Bitonci.
Fumata nera nell'Aula della Camera anche nella terza votazione per l'elezione del presidente. Nessuno ha raggiunto il quorum richiesto dei 2/3 dei partecipanti al voto, per far scattare l'elezione. Servirà una nuova votazione, la quarta, domattina alle 10.30. In quel caso il quorum scende: l'elezione scatterà con a maggioranza assoluta.
Il presidente provvisorio della Camera Ettore Rosato aveva aperto la prima seduta della Camera della XIX, che è dunque ufficialmente iniziata. L'Aula della Camera ha tributato una standing ovation al presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando il presidente provvisorio lo ha ringraziato nel suo discorso introduttivo. Un applauso più tenue all'ex presidente Roberto Fico. Nuove standing ovation nell'Aula di Montecitorio quando il presidente provvisorio Ettore Rosato ha fatto gli auguri a Liliana Segre, oggi presidente provvisorio del Senato, e ha citato Papa Francesco.