Quaranta eletti hanno staccato il biglietto che, dalla Puglia, li porterà in Parlamento: 27 siederanno alla Camera e 13 in Senato ma, nel complesso, solo 9 sono donne, meno del 25%. Ancora una volta, quindi, nonostante gli impegni e gli sforzi, dichiarati almeno sulla carta, la parità di genere è lontana.
Del piccolo drappello «rosa» fanno parte quattro senatrici e cinque deputate, quattro sono in quota centrodestra, tre M5S, una del Pd e una di Azione-Iv. Naturalmente, sono numeri in crescita rispetto al passato, quindi va bene, ma non va ancora benissimo.
Nei collegi plurinominali, i cosiddetti «listini» che, in base alla posizione potevano garantire l’elezione, partiti e movimenti si sono attenuti alla regola dell’alternanza uomo-donna o donna-uomo e in questo caso la partita dell’elezione era nettamente più semplice per i capolista. C’è stato chi, come FdI, Fi, Lega ma anche Si-Verdi, M5S, Impegno civico e +Europa ha candidato almeno una donna come capolista, chi, come il Terzo Polo, ha puntato tutto sul ministro uscente Mara Carfagna, capolista in tutti i collegi (e infatti è stata eletta in Puglia) e chi, invece, come il Pd, ha scelto quattro uomini per guidare le liste. Questo, naturalmente, ha complicato notevolmente le cose, tanto che il Pd ha espresso una sola donna, la neo senatrice Valeria Valente, mentre, tra le altre candidate, non sono state elette né la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, né l’assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, per non parlare della scienziata di fama internazionale Luisa Torsi, debuttante, candidata per il collegio camerale uninominale di Bari, arrivata terza dopo l’eletto Davide Bellomo (centrodestra) e il comunicatore M5S Alberto De Giglio. Storia simile anche in casa FdI dove non ce l’hanno fatta giovani come promettenti come Stella Mele o Laura De Marzo e, per il M5S, hanno mancato la rielezione, Francesca Ruggiero e Angela Piarulli, mentre particolare stupore ha accompagnato lo stop al viceministro alle Infrastrutture di Azione-Iv Teresa Bellanova, che dopo quasi vent’anni non siederà in Parlamento.
«Se avessero collocato una persona come Luisa Torsi nel listino - rileva Maria Pia Vigilante, avvocato e componente della consulta regionale femminile - noi oggi avremmo una come lei in Parlamento. Le donne sono elette se hanno la possibilità - prosegue Vigilante - se vengono collocate nei posti sicuri. Questi benedetti posti sicuri non vengono mai destinati alle donne perché le donne non ci sono dove conta, dove vengono decise le candidature le donne non ci sono. Chi ha deciso le candidature delle donne? Gli uomini, quindi di che stiamo parlando?».
Non la pensa così Vita Maria Nocco, neo eletta senatrice per Fratelli d’Italia, che, a Taranto, ha vinto il duello che la vedeva impegnata contro il M5S Roberto Fusco e Maria Grazia Cascarano, per il centrosinistra. «Io vado avanti per meriti, ho sudato per l’elezione, sono abituata così, io lavoro con le mie cinque sorelle, ho sempre accettato queste sfide e credo sia l’atteggiamento corretto. Noi donne dobbiamo metterci sicuramente più impegno per farci rispettare - ammette - ma, laddove lo vogliamo, con grinta ce lo andiamo a prendere. Io credo molto nel merito, e non che qualcosa debba essere concesso, anche se mi rendo conto che a volte possa essere difficile. Anche la nostra leader Giorgia Meloni - conclude - dimostra di essere lì per merito e non perché qualcuno glielo abbia regalato».
E la Basilicata conterà solo su Elisabetta Casellati (di Antonella Inciso)
Una sola donna eletta. La pattuglia dei parlamentari lucani avrà solo un pizzico di rosa. Dei sette onorevoli e senatori che andranno a Roma l’unica rappresentante femminile è la senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato nella scorsa legislatura e candidata eletta nel collegio uninominale Senato per il Centrodestra.
Un «tocco di rosa», dunque, in controtendenza rispetto al passato se si considera che nella precedente legislatura le lucane nei due rami del Parlamento erano due ed entrambe del Movimento cinquestelle, Mirella Liuzzi ed Agnese Gallicchio.
La storia politica della Basilicata, però, è stata sempre caratterizzata da una scarsa rappresentanza femminile ed anche per queste elezioni il trend è stato confermato. Non senza uno strascico di polemiche considerato che, ad esempio, nella fase di composizione delle liste le donne del Partito democratico aveva protestato per l’assenza di una capolista donna alla Camera o al Senato. Le donne candidate ci sono state ma, ad eccezione della Casellati, non erano in posizione eleggibile o non hanno preso voti a sufficienza per essere elette. Così le donne lucane oggi potranno trovare un punto di riferimento tutto femminile solo nella senatrice Casellati, tra l’altro venuta dal Veneto. Gli altri parlamentari eletti al Senato Gianni Rosa (FdI) e Mario Turco (M5s) ed alla Camera Slvatore Caiata ed Aldo Mattia (entrambi FdI), Arnaldo Lomuti (M5S) ed Enzo Amendola (Pd).