Sono 5.023 i delinquenti della porta accanto di pugliesi e lucani. Uomini e donne che scontano la condanna a casa propria anziché dietro alle sbarre. Un dato enorme (aggiornato al 31 maggio scorso) e che, preso da solo, può far tremare i polsi dall’inquietudine. Se però si va più a fondo, si scopre che queste 5 mila esistenze sono molto di più: sono una risorsa sistemica, sono un risparmio netto (in termini di soldi e sofferenze) e sono la testimonianza vivente che il diritto ad una seconda possibilità è una chance per tutti, per ciascun condannato quanto per l’intera società. A spiegare in questi termini come funziona questo «mondo», così prossimo a ogni cittadino eppure così poco noto, è Emilio Molinari, direttore interdistrettuale dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (Uepe) di Puglia, Basilicata e Calabria...

Molinari (Uepe): in carcere dovrebbe andare solo chi è pericoloso. Nasce una «rete». «A settembre protocollo d’intesa con la Regione per formazione e lavoro»
Mercoledì 03 Agosto 2022, 07:48