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Altri tre Its Academy in Puglia: ecco le nuove scuole d’impresa

Altri tre Its Academy in Puglia: ecco le nuove scuole d’impresa

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

Its aerospazio

È legge la riforma del sistema di istruzione post-diploma che guarda al mondo del lavoro: in Puglia gli Istituti Tecnici Superiori diventano 10

Venerdì 15 Luglio 2022, 15:53

BARI - Balzo in avanti in Puglia per gli Its, gli Istituti tecnici superiori post-diploma che aprono le porte al mondo del lavoro. Agli attuali sette già in attività, dal prossimo autunno se ne aggiungeranno ulteriori tre negli ambiti finora non ancora coperti da questo tipo di formazione: Salute e benessere; Servizi alle imprese, tutela e promozione del made in Puglia; Efficienza e sostenibilità energetica. Le manifestazioni di interesse per la costituzione di altrettante Fondazioni sono all’esame della Regione che sta valutando i progetti pervenuti. Questi Its saranno cofinanziati dal ministero dell’Istruzione: ieri la Camera dei deputati ha dato il via libera alla riforma degli Its, che acquisiscono il nome di Istituti tecnologici superiori (Its Academy) ed entrano a far parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore con un’attenzione particolare alle esigenze delle imprese e del territorio. L’obiettivo è quello di creare tecnici specializzati in settori strategici come la sicurezza digitale, la transizione ecologica, le infrastrutture per la mobilità.

Si tratta di uno dei punti qualificanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per l’Istruzione, un’azione strategica - dice il ministro Patrizio Bianchi - sia per rendere la formazione terziaria professionalizzante più attrattiva per i giovani sia per arricchire l’offerta anche in risposta alle esigenze del tessuto produttivo e delle nuove prospettive a supporto dell’economia. Gli Its sono finanziati con un apposito Fondo a disposizione del ministero dell’Istruzione, la cui dotazione è di 48 milioni 355mila euro annui a decorrere dal 2022.

Sebastiano Leo, assessore regionale pugliese al Diritto allo studio, Formazione e Lavoro, si augura che una parte consistente del tesoretto venga destinata alla Puglia: «L’ultimo rapporto di monitoraggio 2022 effettuato dall’Indire (l’ente di ricerca del ministero dell’Istruzione) sugli Its proietta il sistema pugliese ai primi posti delle classifiche nazionali, raccontato come un’eccellenza e capace di registrare performance di occupazione pari all’81,3% dei diplomati ad un anno dal conseguimento del titolo. Interessante è pure l’indice di posizionamento calcolato non sul singolo anno 2020, ma su un periodo di otto anni, cioè da quando è attivo il monitoraggio. Su questo indice, la Puglia è seconda in Italia solo all’Umbria, superando anche le regioni del Nord».

Un successo registrato dagli Its presenti in Puglia: il «Cuccovillo» di Bari (che ha fatto da apripista dieci anni fa sfornando professionisti delle nuove tecnologie per il made in Italy, per il sistema meccanico e meccatronico e per il settore energia); l’Its per l’infomobilità e le infrastrutture logistiche «Ge.In.Logistic» con sede a Taranto; la Fondazione Its Aerospazio Puglia con sede a Brindisi; l’Its area Nuove tecnologie per il made in Italy, Sistema alimentare e settore Produzioni agroalimentari con sede a Locorotondo (in provincia di Bari); la Fondazione Its per l’industria dell’ospitalità e del turismo allargato con sede a Gallipoli e Lecce; l’Apulia Digital Maker con sede a Foggia; l’Its Moda con sede a Martina Franca (in provincia di Taranto).
A novembre scorso il premier Mario Draghi è stato ospite del «Cuccovillo» e di recente il ministro Bianchi ha visitato i laboratori baresi di Apulia Digital Maker.

Possono iscriversi a questi percorsi giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola superiore o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale. I percorsi saranno biennali o triennali: in cattedra per almeno il 60% del monte ore complessivo saliranno i docenti provenienti dal mondo del lavoro. Gli stage aziendali e i tirocini formativi, obbligatori almeno per il 35% del monte orario, potranno essere svolti anche all’estero e saranno adeguatamente sostenuti da borse di studio.

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