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Enrico Letta: «L’Italia ha un debito con Taranto. Puglia esempio di Sud virtuoso»

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

«L’Italia ha un debito con Taranto Puglia esempio di Sud virtuoso»

Il segretario del Pd Letta: «Comuni decisivi per la riuscita del Pnrr»

Martedì 07 Giugno 2022, 08:26

13:46

Giornata pugliese quella di oggi per Enrico Letta, segretario nazionale del Partito Democratico. Letta sarà alle 15 a Barletta e alle 19.30 a Taranto. A Barletta, Letta incontrerà il candidato sindaco del centro sinistra Santa Scommegna, con il sottosegretario Assuntela Messina, il capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani e il segretario del Pd Puglia Marco Lacarra. A Taranto, invece, tappa a sostegno del sindaco uscente Rinaldo Melucci, insieme a Simona Flavia Malpezzi, capogruppo PD al Senato, Debora Serracchiani, capogruppo PD alla Camera dei Deputati, il presidente Michele Emiliano e Antonio Misani, nominato da pochi giorni commissario del Partito Democratico provinciale di Taranto.
Alla vigilia del tour pugliese, il segretario Letta ha accettato di rispondere alle domande della Gazzetta.

Il Sud spera nel Pnrr per colmare il gap infrastrutturale e di assistenza sanitaria con il Nord: ce la può fare?
Il Sud deve farcela. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stata una rivoluzione per la politica europea. Per la prima volta si è accettato di fare debito comune con un patto di solidarietà tra i territori e i Paesi. Obiettivo ridurre le disuguaglianze. Su sanità pubblica, scuola, trasporto locale e transizione ecologica e digitale ci sono opportunità senza precedenti per fare un salto di qualità e modernizzare. Il Pd si è battuto per inserire nel Pnrr una clausola a favore del Mezzogiorno. È vero: dobbiamo monitorarne l’allocazione, in Parlamento abbiamo posto il tema e sono fiducioso in una disponibilità a correggere eventuali storture. Ad ogni modo, moltissimo dipenderà dalla capacità delle classi dirigenti locali: il 60% degli investimenti hanno come soggetti attuatori gli enti territoriali. Ecco perché il voto amministrativo è così importante.

Il Covid ha generato il fenomeno del south working, degli studenti meridionali tornati a casa per studiare online. Come fare per trattenerli al Sud dopo la laurea?
La Puglia è la dimostrazione che esiste un Sud diverso dagli stereotipi: un Sud che cresce, attrae investimenti e costruisce un futuro migliore per i suoi giovani. Ma per permettere ai ragazzi meridionali di restare servono servizi di qualità, investimenti pubblici e maggiori opportunità professionali. Tutti obiettivi sui quali il Pnrr può dare un contributo decisivo. Il punto vero è guardare in faccia la realtà e riconoscere che senza una vera svolta sul lavoro per i giovani il nostro Paese – tutto, non solo il Sud – è condannato al declino.

La stagione turistica è partita con il botto ma mancano gli addetti: colpa del reddito di cittadinanza?
Il reddito di cittadinanza è diventata una scusa per non parlare della vera emergenza: i salari. L’Italia è l’unico Paese europeo in cui gli stipendi sono diminuiti, invece di crescere, negli ultimi 30 anni. È questa la priorità da cui ripartire. Di certo l’ultima cosa di cui il Paese ha oggi bisogno è una guerra ai poveri.

Lei sarà a Taranto, città simbolo della transizione ecologica: che futuro immagina per la città dei due mari?
Tutti noi dobbiamo sentirci, come italiani, in debito con Taranto, per quello che la città ha vissuto. Deve essere risarcita, l’ho già detto e lo ripeto. Bisogna accelerare il lavoro di risanamento ambientale e completare il processo di decarbonizzazione, proseguendo nel lavoro avviato dalla Regione in questi anni. Sapendo però che Taranto è anche tanto altro: è cultura, è mare ed è uno dei centri con il più alto potenziale di innovazione tecnologica del Mezzogiorno. Tutto questa sarà la Taranto del futuro.

La Puglia e la Basilicata sono molto gettonate per gli impianti eolici e fotovoltaici ma in alcuni casi le popolazioni protestano per l’impatto sul paesaggio: qual è il suo punto di vista?
Lo sviluppo delle rinnovabili è cruciale per la salvezza del pianeta, per l’indipendenza energetica dell’Italia e per abbassare le bollette degli italiani. Il punto non è se investire nelle rinnovabili, ma come: i cittadini devono essere coinvolti nei processi di approvazione degli impianti. Lo sviluppo sostenibile si fa insieme alle persone e ai territori, non scavalcandoli.

La Puglia è stata antesignana della alleanza giallorossa anche se in alcuni comuni Pd e 5 stelle vanno divisi: fatta la prova generale delle elezioni amministrative 2022 che accadrà alle politiche 2023?
Con i nostri alleati abbiamo iniziato da tempo un percorso comune. Mi aspetto che prosegua fino alle elezioni del 2023. È il modello che siamo riusciti a mettere in campo a Taranto e che l’anno scorso ci ha permesso di vincere a Napoli. La nostra unità è la chiave per battere le destre. Tuttavia non dobbiamo porci come “alternativa al peggio”. Piuttosto, dobbiamo proporre con umiltà al Paese una visione di futuro e sviluppo. Una visione che per quanto riguarda il Pd è fondata sui tre pilastri di giustizia sociale, diritti civili e sostenibilità ambientale.

Il presidente Emiliano ha anche aperto alle liste civiche, generando polemiche sul trasformismo: le civiche potranno avere un ruolo nel campo largo?
Coalizioni e progetti politici si costruiscono su idee e valori, non a partire da nomi e sigle. Vale a livello locale, vale a livello nazionale. Il nostro obiettivo è costruire un’ampia coalizione di centrosinistra, alternativa alle destre e ai sovranisti.

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