BARI - Anche in Italia l'agricoltura biologica verrà tutelata per legge e per la Puglia, regione bio seconda in Italia per superfici e produzioni coltivate con metodi sostenibili per l’economia e l’ambiente, la notizia assume una importanza notevole.
Gli ultimi dati, infatti, confermano nel «tacco d’Italia» la presenza di 9.380 operatori e 266.274 ettari in biologico. Si tratta del 20% della superficie agricola regionale con un incremento di 3 mila ettari in più dal 2018. Gran parte dell’agricoltura biologica, almeno la metà, è dedicata ai seminativi.
Nei giorni scorsi, ricordiamo, dopo quattro anni dalla sua presentazione in Parlamento, il Senato quasi all'unanimità con 195 voti favorevoli, nessun contrario e 4 astenuti, ha approvato il disegno di legge contenente “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” dando il via libera alla produzione agroalimentare con il metodo biologico.
Il testo è stato approvato stralciando i riferimenti al biodinamico: nella precedente versione l’equiparazione dell’agricoltura biologica a quella biodinamica aveva infatti causato l’ennesima battuta d’arresto. La nuova normativa prevede anche l’introduzione del marchio Bio italiano (per prodotti ottenuti solo da materia prima nazionale), la revisione dei controlli per dare maggiore tutela ai consumatori e agli imprenditori, l’istituzione di un tavolo tecnico per la produzione biologica. Saranno predisposti un piano nazionale per la produzione biologica con cadenza triennale, un piano nazionale per le sementi biologiche e l’istituzione di un fondo per lo sviluppo della produzione biologica.
«Un provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti - afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - per rispondere alle attese di produttori e consumatori che in misura crescente si avvicinano al biologico, il quale finisce oggi nel carrello della spesa di quasi due italiani su tre (64%).
D’altra parte, sotto la spinta salutista innescata dall’emergenza Covid, sono aumentati i consumi familiari di alimenti biologici. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli: olivo (29%), cereali (23%), vite (6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi, aggiunge Coldiretti Puglia.
«Grazie alla ricerca il settore biologico può diventare un formidabile strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento - aggiunge Savino Muraglia - di prodotti di alta qualità e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini. È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini regionali, nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della sicurezza dei consumatori, perché dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore».

La norma prevede anche l’introduzione di un marchio. Occasione di crescita per molti imprenditori
Domenica 06 Marzo 2022, 14:36
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