Ecco di seguito un elenco aggiornato del 6 e 7 maggio 2020 con tutte le notizie sulla terapia al plasma contro il Coronavirus Covid-19.
CORONAVIRUS COVID-19 TERAPIA PLASMA (7 maggio 2020)
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Assessore, Liguria attiverà banca plasma immune - La Regione Liguria è pronta ad attivare una banca per la conservazione del plasma immune da utilizzare nei protocolli sanitari di cura del coronavirus. Lo annuncia l’assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale stasera nel punto stampa sull'epidemia. «Il plasma immune ha dato alcuni segnali positivi per quanto riguarda la reazione da parte dei pazienti, anche la nostra Regione deve essere pronta a ricorrere al plasma attraverso la selezione dei pazienti guariti», commenta Viale. «Un’apparecchiatura in prova è già presso l’ospedale San Paolo di Savona, la stessa ditta si è detta disponibile a fornirne una anche presso l’ospedale San Martino di Genova. Non significa che da domani mattina cureremo con questo trattamento, ma che ci prepariamo ad avere una banca del plasma per poter avviare protocolli singoli di cura».
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Iss e Aifa, studio nazionale valuta efficacia plasma - Allo studio partecipano diversi centri, a cominciare da quelli che sin dall’inizio di marzo ne stanno già valutando a livello locale l’efficacia. Questo progetto consentirà di ottenere evidenze scientifiche solide sul ruolo che può giocare l’infusione di anticorpi in grado di bloccare l’effetto del virus e che sono presenti nel plasma di soggetti guariti dall’infezione da nuovo Coronavirus.
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Zampa, per plasmaterapia servono più dati - Per la plasmaterapia, che potrebbe essere utile nella lotta a Covid-19, è necessaria una maggiore sperimentazione e, nel caso di «buone evidenze» queste non riguarderanno il solo Veneto. A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, che ai microfoni di InBlu Radio risponde così alle proposte avanzate dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Per Zampa «la questione del plasma è nelle mani del ministero della Salute che se ne sta occupando. Ieri il ministro ha sentito il presidente dell’Aifa, Magrini e il Centro nazionale sangue da cui passa la responsabilità di questa partita». Zampa aggiunge: «Ho visto uno studio pubblicato su una rivista scientifica che dava dei grandi margini di incertezza. Anche i nostri più qualificati esperti hanno ancora dei dubbi. Serve una sperimentazione più larga. Se questa cose ci dessero buone evidenze certamente la questione diventerà di dominio pubblico e non riguarderà solo il Veneto».
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Alba Parietti, donerò il plasma al San Matteo - Dopo il giornalista del programma televisivo «Le iene» Alessandro Politi, anche Alba Parietti ha annunciato che al più presto si recherà all’ospedale San Matteo di Pavia per la donazione al servizio di immunoematologia e trasfusione, diretto dal professor Cesare Perotti.
La showgirl ha scoperto di essersi ammalata dopo aver accusato i sintomi tipici del Covid-19: febbre, tosse, perdita di olfatto e gusto. E’ stata in isolamento volontario a casa, ed è guarita: a confermarlo il tampone negativo. «Dagli esami effettuati - spiega - ho saputo di avere gli anticorpi neutralizzanti dal valore molto elevato. Donerò il plasma e spero, in questo modo, di poter contribuire a salvare la vita di qualche malato».
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Siclari (Fi), iniziare ovunque plasma terapia - «Mi auguro che tutte le regioni inizino la sperimentazione della plasma terapia da guariti Covid19 e che il governo realizzi la banca nazionale del plasma. Sono sempre in contatto con il professor De Donno, Ospedale San Carlo di Mantova, che ringrazio per il coraggio e che continuo a sostenere fino a quando il Ministero non darà l’autorizzazione». A sostenerlo, in una dichiarazione, è il deputato di Forza Italia, Marco Siclari. «Quando arriverà il vaccino - prosegue Siclari - risolveremo il problema del contagio. Ma a chi si trova attaccato ad un respiratore, non possiamo chiedere di resistere mesi in attesa che arrivi il 'farmaco per la curà, dobbiamo somministrare la plasma terapia, per salvargli la vita prima che sia troppo tardi».
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Da Policlinico Bari 14 campioni plasma a Padova - Sono stati inviati questa mattina dal centro trasfusionale del Policlinico di Bari al laboratorio di microbiologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Padova i primi 14 campioni di plasma prelevati da pazienti-donatori guariti dal Covid-19. Entro una settimana sarà trasmesso l’esito del titolo di anticorpi neutralizzanti, ovvero la quantità di anticorpi anti-Sars-CoV-2 «attivi», un dato indispensabile per stabilire l’idoneità dei soggetti alla donazione. In caso di esito positivo saranno progressivamente riconvocati dal centro trasfusionale per la donazione di plasma. Nel laboratorio del centro trasfusionale Policlinico di Bari si procederà all’inattivazione virale del plasma e saranno eseguite le altre procedure per l’avvio della sperimentazione della cura sui pazienti con forme moderate/severe, ricoverati nei Covid Hospital della Puglia.
«Stiamo ricevendo una buona risposta dai donatori che si stanno mettendo a disposizione per l’attività di screening iniziale - spiega il dottor Angelo Ostuni, direttore del servizio trasfusionale del Policlinico e del centro regionale sangue - a loro va tutto il nostro ringraziamento. Sono guariti dal Covid-19 dopo un lungo periodo di degenza e ora si mettono a disposizione degli altri». «Solo attraverso uno sforzo condiviso tra clinici e ricercatori riusciremo a consolidare il risultato ottenuto nella prima fase emergenziale - aggiunge il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore - i nostri professionisti ancora una volta si distinguono per la capacità di offrire le migliori cure ai pazienti, coniugando innovazione ed eccellenza. Un grazie all’amico Luciano Flor, direttore del Policlinico di Padova, per aver immediatamente accettato con entusiasmo la nostra proposta di collaborazione».
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Asst Mantova, completata raccolta dati plasma - I ricercatori dell’Asst di Mantova e i colleghi del Policlinico San Matteo di Pavia hanno completato la raccolta e l’analisi dei dati nell’ambito della sperimentazione sul plasma e stanno predisponendo un articolo scientifico, che verrà presentato per la pubblicazione a una prestigiosa rivista internazionale. Il lavoro sarà valutato da una commissione di referees che, secondo la prassi, opereranno in silenzio, autonomia e anonimato per fornire il loro responso.
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Australia, verso trattamento da plasma guariti - Una compagnia australiana di biotecnologia sta sviluppando un nuovo potenziale trattamento del coronavirus, usando plasma donato da persone guarite che si ritiene contenga alti livelli di anticorpi protettivi capaci di combattere il virus. Lo ha annunciato il ministro federale della Salute Greg Hunt, precisando che lo studio della CSL Behring, in collaborazione con la Croce Rossa australiana, conta di purificare tali anticorpi e di concentrarli per ottenere un prodotto di globulina iperimmune, da somministrare a pazienti con infezione attiva che non sono stati ancora ventilati. Un tipo di terapia già in uso per trattare malattie come Ebola, influenza suina e virus della febbre di Lassa.
Come parte della sperimentazione clinica, che inizierà fra poche settimane in diversi ospedali australiani, plasma contenente anticorpi di persone guarite dal Covid-19 sarà trasfuso in pazienti con virus. La CSL lavora inoltre a un prodotto sperimentale chiamato Covid-19 Immunoglobulina, una forma concentrata degli anticorpi, che la ditta spera sia pronto per il mercato entro fine anno. La Croce Rossa dispone già di 100 donatori di plasma guariti dal Covid-19 che vogliono prendere parte alla sperimentazione e chiede a centinaia di altri di farsi avanti e donare plasma per lo sforzo di ricerca. «Questo trattamento si basa su un prodotto concentrato di anticorpi al Covid-19», spiega la direttrice medica di CSL, Charmaine Gittleson. «Gli anticorpi neutralizzano il virus e possono essere somministrati a persone infettate che presentano sintomi respiratori, fiato corto e fame d’aria. Se si potrà rafforzare il loro sistema immunitario, si spera che gli anticorpi specifici al Covid-19 si leghino al virus, lo neutralizzino e quindi assistano il paziente a riprendersi e prevengano così la necessità di ventilazione»
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Fontana, Lombardia in prima fila sul plasma - «Orgogliosi dei nostri ricercatori, dei nostri ospedali, dei nostri operatori sanitari. Per questo siamo convinti che la cura sperimentale del plasma, che vede la Lombardia in prima fila, debba essere guardata con attenzione e fiducia». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Siamo stati i primi - prosegue Fontana - a fronteggiare l'emergenza Covid. Siamo stati i primi a suggerire al Governo tempi e modi della cosiddetta Fase 2. Ora lavoriamo per stroncare definitivamente il virus».
CORONAVIRUS COVID-19 TERAPIA PLASMA (6 maggio 2020)
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Fase 2: Asst Crema, con plasma benefici su 2 pazienti - Anche l’ospedale di Crema assieme a quello di Cremona è entrato a far parte della sperimentazione cominciata tempo fa al San Matteo di Pavia e a Mantova che consiste nella cura dei pazienti Covid con il plasma iperimmune di coloro che sono guariti e che è ricco di anticorpi.
Cominciata da circa una settimana, con la sperimentazione, che si basa su un protocollo ben preciso e comune con le altre aziende ospedaliere, come spiega Roberto Sfogliarini, direttore della Asst di Crema «abbiamo già somministrato il plasma a 2 pazienti con un beneficio notevole». Al momento i donatori selezionati in base a criteri rigorosi sono stati 8/10.
Sfogliarini ha anche illustrato i dati fino al 30 aprile degli esiti dei tamponi effettuati e dei test sierologici. Su 10388 tamponi effettuati nel Cremasco, 1944 sono stati positivi (19%) e 8444 negativi (81%). A Crema su 7321 tamponi, 1471 sono stati positivi (20%) e 5850 i negativi (80%). Riguardo alla sorveglianza sul personale sanitario, 995 dipendenti, su 792 tamponi effettuati, 183 sono stati i positivi (23%) e 609 i negativi (77%). Quanto ai test sierologici, cominciati lo scorso 23 aprile, sui 694 eseguiti per Ats, 379 sono stati positivi alla ricerca degli anticorpi (55%) e 295 negativi (43%). Gli stessi test effettuati su 812 operatori della Asst che mai erano stati controllati e che ha comunque affrontato «situazioni di rischio" solo 128, cioè il 16%, è risultato positivo.
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Esperto, plasma efficace, capire quando e come - Il plasma è a tutti gli effetti un farmaco, la cui efficacia clinica nelle persone affette da Covid-19 è stata dimostrata in molti studi aneddotici. Occorre, però, conoscere di più sul suo ruolo e sapere quando utilizzarlo e su quali pazienti. Lo spiega all’Ansa il professor Pier Maria Fornasari, ex primario ora in pensione dell’ospedale Rizzoli di Bologna, dove ha diretto il servizio trasfusionale e la banca dell’osso.
Se nella prima fase della malattia, afferma Fornasari, il plasma iperimmune, cioè con gli anticorpi del virus, «può essere utile a scopo preventivo», più avanti, quando la situazione si aggrava, «potrebbe invece essere più indicato il plasma «normale». In ogni caso, sottolinea, «senza un coordinamento nazionale ed europeo, come sta avvenendo sui farmaci, rischiamo una dispersione di risorse».
Nella prima fase della malattia, «la fase viremica», per Fornasari, esperto di plasmaferesi, «andrebbe dato il plasma, in via preventiva, quando si vede un peggioramento, un’evoluzione verso la bronchite e poi la polmonite. Il plasma iperimmune, preventivamente, andrebbe riservato a quel 20% circa di pazienti ad evoluzione medio-grave». Ma più avanti, quando si scatena l'abnorme reazione infiammatoria, il virus è in una quantità ridotta e allora a quel punto «potrebbe non avere senso immettere anticorpi».
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Ministero, terapia plasma non consolidata, test in corso - «Il plasma da convalescenti è già stato utilizzato in passato per trattare diverse malattie - spiega la Faq sul sito, gestito dal Centro Nazionale Sangue - e, in tempi più recenti, è stato usato, con risultati incoraggianti, durante le pandemie di SARS ed Ebola».
La terapia con plasma da convalescenti, spiega il sito, prevede il prelievo del plasma da persone guarite dal Covid-19 e la sua successiva somministrazione (dopo una serie di test di laboratorio, anche per quantizzare i livelli di anticorpi «neutralizzanti», e procedure volte a garantirne il più elevato livello di sicurezza per il ricevente) a pazienti affetti da Covid-19 come mezzo per trasferire questi anticorpi anti-SARS-Cov-2, sviluppati dai pazienti guariti, a quelli con infezione in atto. «Gli anticorpi (immunoglobuline) sono proteine coinvolte nella risposta immunitaria che vengono prodotte dai linfociti B in risposta ad una infezione e «aiutano» il paziente a combattere l’agente patogeno (ad esempio un virus) andandosi a legare ad esso e «neutralizzandolo» - conclude -. Tale meccanismo d’azione si pensa possa essere efficace nei confronti del SARS-COV-2, favorendo il miglioramento delle condizioni cliniche e la guarigione dei pazienti».
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Coronavirus: in Trentino terapia al plasma iperimmune - L’azienda sanitaria del Trentino sta esaminando i protocolli di Pavia e Mantova e le tecnologie utilizzate per la terapia al plasma iperimmune. Una macchina apposita, necessaria per la lavorazione del plasma, è in arrivo e non appena sarà a disposizione delle strutture sanitarie trentine comincerà a essere utilizzata. Lo ha reso noto il direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon, precisando che questa tecnologia potrà essere valida anche per altre applicazioni, oltre a quelle già previste dai protocolli riguardanti questa metodologia di cura.
Coronavirus Covid-19, terapia Plasma / Coronavirus: Sileri, su plasma avanti con evidenze scienza - «L'orientamento del ministero sull'utilizzo del plasma da guariti per il trattamento del Covid-19 è andare avanti ma sempre sulla base delle evidenze scientifiche e a breve sono attesi primi risultati dalle sperimentazioni». Lo ha sottolineato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ad Agorà su Rai3. «Bisognerà investire su questa ricerca ed il Centro nazionale sangue - ha affermato Sileri - è già attivato». Inoltre, ha concluso, «vedo una prospettiva futura anche per i sieri iperimmuni, ma su questo entrerà in gioco anche l’Agenzia italiana del farmaco Aifa, perché non si tratta di donazioni di sangue ma di farmaci».