BARI - Una cooperativa ritenuta vicina al clan dei Casalesi potrebbe aver messo le mani su numerosi appalti del Terzo settore, in Campania ma anche in Puglia. E proprio una segnalazione del sindaco di Bari, partita dopo un articolo di questo giornale, ha portato la Prefettura di Salerno ad emettere una interdittiva antimafia nei confronti della cooperativa sociale Eco di Scafati, che in Puglia gestisce - tra l’altro - i sette Job center della provincia di Bari e che si era appena aggiudicata un bando dell’Adisu.
Il procedimento antimafia è partito a settembre dalla richiesta di informazioni che Antonio Decaro, in qualità di sindaco della Città metropolitana, ha formulato alla prefettura di Salerno a seguito di un articolo della «Gazzetta» che dava conto delle perplessità espresse dai sindacati, secondo cui la ex presidente della Eco, Sofia Flauto, risultava coinvolti in una inchiesta della Dda di Napoli. Gli accertamenti del Gico della Finanza hanno fatto emergere che c’è molto di più.
Flauto è la ex moglie di Luigi Lagravanese, in passato processato e assolto per associazione mafiosa e prescritto per voto di scambio: entrambi sono coinvolti in una recente inchiesta della Dda di Napoli che ipotizza i reati di concussione, corruzione e turbativa con l’aggravante mafiosa negli appalti campani del Terzo settore, che sarebbero finiti a soggetti vicini al clan dei Casalesi. L’inchiesta è sfociata, nel dicembre 2021, in un decreto di perquisizione della Dda di Napoli nei confronti di 20 persone tra cui la Flauto, sospettata di aver truccato alcuni appalti regalando denaro e oggetti preziosi a pubblici ufficiali. Secondo la Prefettura, la Flauto avrebbe...