BARI - I controlli messi in atto dalla Regione sugli atti amministrativi, sull’operato dei dirigenti e sulla qualità dei servizi e della legislazione sono «completi» soltanto «dal punto di vista formale». Una organizzazione «formalistica e poco razionale» a cui corrispondono «anomalie» e «criticità nelle concrete modalità operative». È duro il giudizio della Corte dei conti, che in una relazione depositata nei giorni scorsi lancia l’allarme su vari aspetti che riguardano l’operato degli uffici regionali, parlando di «notevoli» problemi «in relazione al settore sanitario, a quello delle società partecipate e in relazione ai controlli sul Pnrr».
«Appare evidente - scrivono infatti i giudici del Controllo (presidente Enrico Torri, relatore Nunzio Mario Tritto) - come un sistema di questo tipo sia assai permeabile in relazione ai rischi corruttivi, di maladministration e di inefficienza in generale», a fronte dei quali sarebbero necessari controlli più efficaci «al fine di di garantire la massima trasparenza delle procedure, unitamente ad un meccanismo di controllo più pregnante, in grado di evitare il verificarsi di “fughe dalla norma”, aventi pure rilievo penale». Il riferimento è a quanto accaduto con la gestione dei fondi della Protezione civile: fino all’arresto dell’ex dirigente Mario Lerario nessuno si era accorto che la Ragioneria liquidava sistematicamente pagamenti irregolari. La relazione fa...