Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 21:03

Il cinema cura la salute, la conferma da 2 studi del Gemelli

Il cinema cura la salute, la conferma da 2 studi del Gemelli

 
Agenzia Adnkronos

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Il cinema cura la salute, la conferma da 2 studi del Gemelli

Ansia e stress da ricovero e malattie possono ridursi guardando un film con valori positivi

Mercoledì 22 Ottobre 2025, 18:20

Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) - "Ansia e stress legati al ricovero ospedaliero e alle patologie possono abbassarsi in maniera considerevole dopo aver visto un film con valori positivi e aver elaborato con i terapeuti le sensazioni provate durante la visione, contribuendo a un miglioramento psicofisico del paziente". E' quanto emerge da 2 studi clinici appena terminati e in fase di pubblicazione, condotti da psicologi clinici e psichiatri, medici e ricercatori del Policlinico Gemelli Irccs di Roma e università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con MediCinema Italia. I risultati sono stati presentati in anteprima - in occasione della 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma - durante l'evento 'MediCinema, il cinema come cura complementare', che si è svolto questa mattina grazie al supporto della Fondazione Roma Lazio Film Commission. I saluti istituzionali sono stati affidati a Lorenza Lei, amministratore delegato della Fondazione Roma Lazio Film Commission, e a Fulvia Salvi, presidente di MediCinema Italia, che ha raccontato il decennale percorso dell'associazione nell'utilizzo della cineterapia negli ospedali, mentre Marina Morra, MediCinema Manager Lazio, ha illustrato l'approccio innovativo che coniuga la visione filmica a una rigorosa ricerca medico-scientifica.

Daniela Chieffo, direttrice di Psicologia clinica al Policlinico Gemelli, ha illustrato il primo progetto clinico denominato 'Super eroi insieme' (Sei). Dedicato a pazienti pediatrici con patologie neurologiche complesse, realizzato a Roma presso la sala MediCinema del Gemelli, ha coinvolto 30 bambini tra gli 8 e i 12 anni per 6 mesi, con incontri a cadenza mensile. Gli appuntamenti prevedevano la proiezione di film di animazione dedicati a temi come amicizia, collaborazione, empatia e resilienza, accompagnati da attività ludico-educative tra bambini ospedalizzati e coetanei della scuola Lambruschini a Roma. I bambini, divisi in squadre ispirate a personaggi iconici come Spiderman o Topolino, hanno partecipato a giochi e momenti di riflessione guidati dalle '6 A magiche' (aiuto, ascolto, accoglienza, accompagnare, alleanza, attenzione), pensate per rafforzare i messaggi trasmessi dai film. Il progetto è stato reso possibile grazie al lavoro congiunto di psicologi, medici, volontari della sala MediCinema, personale sanitario infermieristico e le maestre di scuola che hanno supportato i bambini durante le attività. I risultati del progetto Sei - riprota una nota - mostrano che i bambini ricoverati hanno registrato un miglioramento significativo in tutte le dimensioni socio-emotive e dell'autostima tra l'inizio e la fine del percorso.

"Sono emersi progressi importanti nella consapevolezza di sé, nella regolazione emotiva, nella consapevolezza sociale e nella capacità decisionale responsabile - ha riferito Chieffo - oltre che in tutte le principali forme di autostima, dalla sfera scolastica e corporea a quella familiare e interpersonale. Il confronto con i coetanei della scuola ha evidenziato che all'inizio del progetto i bambini ricoverati presentavano punteggi inferiori in quasi tutte le aree valutate, segnalando una maggiore fragilità emotiva e relazionale. Al termine dell'intervento queste differenze si sono significativamente ridotte, in particolare per quanto riguarda le abilità socio-emotive e l'autostima globale, indicando un percorso di crescita e potenziamento. Alcune differenze persistono, soprattutto nell'autostima scolastica e corporea, ma nel complesso il divario tra i due gruppi si è assottigliato, a testimonianza dell'efficacia del progetto nell'accompagnare i bambini ospedalizzati verso un maggiore benessere psicologico e relazionale". Attraverso storie e personaggi i film hanno favorito l'elaborazione delle emozioni, il rafforzamento dell'autostima e delle competenze socio-emotive, promuovendo al contempo socializzazione e benessere e trasformando l'ambiente ospedaliero in uno spazio di crescita e condivisione.

Marianna Mazza e Caterina Brisi della Uoc di Psichiatria clinica d'urgenza del Gemelli hanno presentato il secondo progetto denominato 'Emozioni al femminile', nato da un'iniziativa congiunta di MediCinema Italia con la Uoc. 'Emozioni al Femminile' - descrive la nota - è un protocollo clinico che ha lo scopo di verificare l'efficacia della cineterapia in donne con disturbi ansiosi e disturbi dell'umore che afferiscono agli ambulatori e al Day hospital della Uoc di Psichiatria clinica e d'urgenza del Policlinico Gemelli Irccs. Lo studio ha previsto 8 incontri, 1 al mese, in cui un gruppo di donne con depressione e ansia ha assistito alla proiezione di un film insieme al proprio partner. Ogni film trattava un'emozione diversa e, dopo la visione, si apriva una discussione per riflettere sui contenuti del film. Hanno partecipato 30 donne sposate o conviventi, con un'età media di circa 56 anni, con diagnosi di depressione e ansia che assumevano farmaci antidepressivi e ansiolitici. Quindici hanno preso parte alle proiezioni con il proprio partner.

"Dai dati raccolti, - hanno illustrato Mazza e Brisi - è emerso che guardare i film e parlarne insieme ha portato a una riduzione del 50% dei sintomi depressivi e del 64% di quelli ansiosi nel gruppo di donne che ha partecipato alla cinematerapia. Il cinema permette di emozionarsi e immedesimarsi nei personaggi, aiutando le persone a riconoscere e comprendere meglio le proprie emozioni e favorisce la relazione con l'altro, in questo caso con il partner, creando un momento di condivisione profondo". Questo studio clinico mostra dunque che la cinematerapia può essere uno strumento utile e coinvolgente per aiutare le donne a superare momenti difficili legati alla salute mentale. Non sostituisce le cure mediche, ma può rappresentare un valido aiuto in più, integrandosi con le terapie tradizionali.

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