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Allarme dei trapiantati di fegato: 500 pazienti a rischio assistenza

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Allarme dei trapiantati di fegato 500 pazienti a rischio assistenza

Carenza di personale e strutture precarie. «Nessuno ci ascolta»

Lunedì 26 Giugno 2023, 09:47

In Puglia sono almeno 500 i trapiantati di fegato che necessitano di assistenza e percorsi di follow up. Tale attività, però, da un po’ di tempo a questa parte, si è assottigliata per problemi organizzativi e di risorse che stanno mettendo a dura prova i pazienti che da ogni parte della Puglia fanno riferimento alla Gastroenterologia del Policlinico di Bari. Una situazione che si è ulteriormente aggravata in queste ore e portata alla ribalta dall’associazione italiana trapiantati di fegato che hanno richiesto persino un intervento del Governatore, Michele Emiliano e dell’assessore Rocco Palese. Rita Cuna, presidente Aitf delegazione Puglia Odv, ha recentemente segnalato la grave carenza di personale medico e infermieristico del reparto di Gastroenterologia diretto dal prof. Alfredo Di Leo.

Al problema organizzativo - che purtroppo coinvolge anche altri settori dell’assistenza sanitaria pugliese - si aggiunge anche quello strutturale. Prima del Covid, il reparto di Gastroenterologia (22 posti letto) con sede presso il padiglione D’Agostino era suddiviso su due piani: al primo il reparto di degenza, al secondo quello di visita pre e post trapianto. Dopo il Covid il reparto è stato smembrato: «il reparto visite è stato spostato presso il padiglione ex chirurgia vascolare e i 10 posti letto della degenza sono ora in condivisione con i pazienti della Reumatologia (padiglione D’Agostino). Morale: al di là dei disagi strutturali, i medici devono dividersi fra i due padiglioni per poter effettuare le visite e seguire i pazienti nel normale iter pre e post trapianto.

Risultato: la frequenza delle visite si è sensibilmente ridotta e molti pazienti temono per la loro incolumità dovendo rincorrere le attività assistenziali.

L’aumento dei trapianti, se da un lato comporta un aggravio di lavoro, dall’altro consente un notevole risparmio per le casse della Regione. «Nel 2022 - precisa Rita Cuna - sono stati effettuati presso il Policlinico dio Bari 30 trapianti di fegato, di cui 20 eseguiti dal prof. Lupo e 10 dal prof. Tandoi. Da gennaio a maggio dell’anno in corso, il prof. Tandosi ha eseguito già 21 trapianti». Insomma, in poco più di un anno, i trapianti di fegati sono 51.

Per la presidente della delegazione regionale dell’Associazione, se si prende in considerazione il costo per ogni singolo trapianto - in caso di ricovero fuori regione - pari a 74mila euro e si moltiplica tale dato per 51, si ottiene una somma di 3 milioni e 835mile auro «che di fatto sono rimasti nella casse della Regione Puglia». A ciò si aggiunga la circostanza che la Regione rimborsa i trapiantati tutte le volte che si recano presso altre strutture fuori regione «e che tali rimborso coprono anche l’accompagnatore per sei mesi e poi il singolo trapiantato per tutta la vita» aggiunge l’associazione. Insomma, tale meccanismo finirebbe con l’aggiungere al danno la beffa. L’associazione fa sapere che ad oggi non ha ottenuto risposte.

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