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Angelozzi spazza via i dubbi: «Bari, nessuno come te»

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Angelozzi spazza via i dubbi: «Bari, nessuno come te»

«In seconda fila la Reggiana. Poi Padova, Carpi e Ternana»

Venerdì 26 Giugno 2020, 12:21

BARI - «I playoff rappresentano un’opportunità unica: il Bari non deve farsela scappare». Parola di Guido Angelozzi. Il dirigente siciliano, attualmente direttore sportivo e dell’intera area tecnica dello Spezia, è più che mai impegnato con il club ligure, già tornato in campo battendo l’Empoli ed oggi di scena a Verona contro il Chievo per continuare a cullare il sogno serie A: la distanza dal secondo posto che vale la promozione diretta è di appena tre lunghezze. Ma il Bari è un affetto incancellabile: i quattro anni (2010-14) di militanza con i galletti, tra mille vicissitudini, restano ben impressi nel cuore e sulla pelle. Sebbene proprio i playoff della «meravigliosa stagione fallimentare» rappresentino il più grande rimpianto. «Riportare il Bari in serie A sarebbe stato l’epilogo perfetto della mia esperienza. La vicenda ormai è nota, né vale continuare a recriminare per alcune decisioni clamorose che incisero sul doppio 2-2 contro il Latina. Pensiamo al presente: stavolta gli esiti saranno diversi, ne sono certo».

Saranno spareggi in gara secca, in pochi giorni. È la formula ideale?

«L’unica possibile. La C ha tre gironi e 60 squadre: è come se fossero tre campionati. Impossibile farli ripartire tutti, considerando gli affanni della categoria ed i problemi finanziari causati dal lockdown. Allo stesso modo, sarebbe stato ingiusto attribuire una promozione tramite sorteggio o con calcoli che non possono essere comparati da un raggruppamento all’altro».

Bari favorito nonostante sfide senza appello?

«Sì perché i biancorossi sono il complesso più forte. E questo momento del calcio limita le sorprese per un motivo evidente. Il gap tra una compagine più attrezzata tecnicamente ed una meno può essere colmato dalla corsa, dall’agonismo al massimo livello o dalla spinta del pubblico. Componenti che mancheranno perché, dopo tre mesi di inattività, non c’è squadra che possa andare a pieni giri, così come l’indicazione del momento impone le porte chiuse, anche se mi auguro che qualcosa in tal senso possa cambiare. In questo contesto dominano qualità ed esperienza. E il Bari ne ha in dosi massicce. Basti pensare ad Antenucci e Laribi che sono top assoluti. Ma anche a Frattali, Di Cesare, Costa. In giro non c’è di meglio».

Quali saranno gli avversari da temere?

«In un’ideale griglia metto in prima fila la Reggiana perché ha un gioco collaudato, il Padova perché ha una rosa vasta e di qualità. Subito dopo il Carpi, complesso solido, la Ternana, ricca di individualità e la Carrarese che possiede elementi in grado di risolvere le contese con un colpo. Quindi il Catanzaro che a mio avviso ha espresso poco del suo potenziale ed il Catania a condizione che si presenti con la rosa titolare. Come sorpresa indico il Monopoli».

E da quali calciatori dovrà guardarsi il complesso di Vivarini?

«I grandi attaccanti. Gente che ha una classe tale da annullare l’età. Tavano e Maccarone della Carrarese, Gonzalez del Novara, Caracciolo della Feralpi Salò, Granoche della Triestina. Le loro carriere parlano da sole».

Quali parole userebbe nel momento clou della stagione?

«Il Bari possiede un management che non ha bisogno di consigli. Direi solo che questi playoff daranno a tutti loro un’occasione imperdibile in carriera: vincere a Bari».

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