BARI - Il Bari può riprendere a sognare la corsa verso la serie B. Le decisioni del Consiglio Federale rimettono in piedi anche la serie C, sul principio che tutti i campionati debbano essere portati a termine. Il presidente federale Gabriele Gravina ribalta la delibera della Lega Pro che aveva chiesto lo stop definitivo alla stagione 2019-20, con le promozioni di Monza, Vicenza e Reggina (in qualità di capoliste dei tre gironi), nonché del Carpi individuata come migliore squadra in base al merito sportivo calcolato sulla media punti ponderata. Dunque, il pallone ed i verdetti del campo dovrebbero tornare al centro anche della serie C.
Soddisfatto il presidente biancorosso Luigi De Laurentiis, da sempre orientato sull’idea di ricominciare il torneo e concluderlo possibilmente nel formato vigente o quantomeno disputando i playoff promozione. «La Figc - afferma il massimo dirigente dei Galletti - ha espresso la volontà di riavviare e completare i campionati, è normale che ci sia soddisfazione, ma questo è solo un primo step. Bisognerà capire quali saranno i tempi e le modalità di ripresa, ma è innegabile che aprire al ritorno in campo va di concerto con la nostra volontà. Vedremo nel dettaglio i protocolli per la ripresa per poterci così preparare al meglio. Abbiamo un obiettivo da centrare».
Già, proprio questo resta il punto da chiarire. Perché se il percorso per la serie A è a grandi linee già programmato, B e C vivono in un’incognita per ora totale. L’impressione è che il terzo torneo nazionale possa ripartire verso luglio: in tal caso, ci sarebbero persino le 20 date (12 turni per le compagini che devono recuperare gare, otto per il girone C, sei per i playoff, due per le finali di Coppa Italia) per chiudere la stagione entro il termine designato del 20 agosto. Ma resta il dubbio di come si possano conciliare le spese per i protocolli sanitari. Ecco perché, l’ipotesi più verosimile per il Bari ricondurrebbe ai playoff, ovvero il secondo criterio indicato dalla Figc.
Una cosa, però, è certa. Fin tanto che non ci sarà una data certa per l’eventuale ripresa, il Bari non muterà la base di lavoro attuale che comprende allenamenti per lo più su base individuale, senza ritrovarsi in gruppo. Scontato che nel frattempo la società si prodigherà per applicare tutte le misure consone al protocollo sanitario: accordi per gli accertamenti sierologici dei tesserati, per una sede deputata al ritiro, nonché per la sanificazione degli ambienti d’allenamento sono presi da tempo ed ora saranno ulteriormente rafforzati, per farsi trovare pronti alla chiamata. Ma un programma dettagliato entrerà in vigore soltanto quando si capirà quando e come tornare in campo. Nonostante gli interrogativi, rispetto a due settimane fa, la prospettiva è cambiata. La truppa di Vincenzo Vivarini può lecitamente sperare di lottare per il salto in B.