Vincenzo Vivarini li ha definiti i suoi due nuovi gemelli del gol. Simone Simeri e Mirco Antenucci viaggiano ormai all’unisono. Grazie alla loro intesa, l’attacco del Bari è definitivamente decollato fino a diventare il terzo miglior reparto offensivo del girone C con 33 reti all’attivo, alle spalle soltanto di Reggina (42) e Vibonese (37). È scontato che Antenucci fosse atteso come il top player per eccellenza dei galletti. Ma confermarsi sul campo non è mai semplice. 13 gol in 18 gare disputate: reti mai banali perché, ad eccezione del rigore contro la Viterbese, le altre 12 marcature hanno puntualmente portato punti. Malgrado i 35 anni compiuti, il numero sette sta mostrando un repertorio che lo rende micidiale sotto rete: tecnica sopraffina, scelta di tempo nel colpo di testa, abilità in acrobazia degna di ben altri palcoscenici. E poi, la freddezza sui penalty scandita dal sei su sei dal dischetto. Simeri è risorto, invece, sotto la gestione Vivarini dopo essere finito quasi ai margini della rosa nell’era Cornacchini.
L’allenatore abruzzese non ne apprezza soltanto lo spirito di sacrificio e la tempra da lottatore. Il coach originario di Ari, infatti, ha trovato nel numero nove partenopeo le caratteristiche che cercava: propensione al dialogo con il compagno di reparto, velocità, ricerca continua della profondità. A tali peculiarità, Simeri ha aggiunto nell’ultimo periodo anche i gol. Sei centri nel solo girone d’andata, infatti, valgono una proiezione ben oltre la doppia cifra. Se replicasse tale rendimento anche al ritorno, arriverebbe a quota 12 stabilendo il suo primato in C, finora fermo agli 11 gol realizzati con la Juve Stabia nel 2017-18. Antenucci e Simeri vanno ormai in gol da sette turni di fila.
Il numero sette ha segnato dal tredicesimo turno (Bari-Vibonese) al 17esimo, ovvero Rende-Bari, match che ha inaugurato pure la serie d’oro di Simeri, abile a ripetersi pure con Potenza e Casertana.
Le due punte, inoltre, sono ad un passo da inserire i loro nomi nell’ultra centenaria storia del Bari. Innanzitutto, sono la coppia offensiva biancorossa più prolifica in assoluto in serie C considerando 19 turni giocati. Nessun tandem in precedenza, infatti, era arrivato a 19 reti in tal numero di gare nel terzo campionato nazionale. E se l’ultima serie C giocata dai pugliesi si affidò alla vena di Gabriele Messina e Giuseppe Galluzzo, va considerato che gli attuali attaccanti biancorossi avranno a disposizione 19 giornate per superare i loro predecessori. Nel 1983-84, Messina e Galluzzo segnarono 23 reti in due: 12 il primo, 11 il secondo. Nell’attuale torneo, Simeri e Antenucci sono la seconda coppia gol del girone C, preceduti soltanto dal tandem della Reggina giunto a quota 20 grazie alle 14 marcature di Corazza (capocannoniere del girone) e alle sei di Denis.
Per tutte queste ragioni, Matteo Scala calibrerà con oculatezza la ricerca di una nuova punta, indispensabile sul piano numerico data la partenza certa di Franco Ferrari. Si andrà in caccia di un attaccante pronto all’uso, a patto di preservare l’equilibrio raggiunto attualmente. Ecco perché non è da escludere un affare con il Catania che potrebbe cedere Matteo Di Piazza (31 anni) proprio in cambio di Ferrari. In tal modo, Vivarini avrebbe una punta più simile al suo modo di intendere il calcio (veloce, abile sulla profondità), ma non invadente per i suoi “gemelli”. Senza dimenticare che l’allenatore abruzzese aspetta ancora l’evoluzione di Eugenio D’Ursi, a lungo fermato da un infortunio muscolare. Chissà che il girone di ritorno non segni pure il suo riscatto.