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Lupin e Diabolik: quando la fantasia supera la realtà

Lupin e Diabolik: quando la fantasia supera la realtà

 
Rossella Cea

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Rossella Cea

Taranto, domani in mostra i fumetti di Diabolik

Domenica 26 Ottobre 2025, 19:48

Ne sono passati di anni da quello storico numero 10 fumettistico di Diabolik Furto al museo, tra i più belli inchiostrati da Enzo Facciolo, uno dei disegnatori storici più importanti del fumetto italiano. Nota la sua lunga collaborazione con le sorelle Giussani. Disegnatore milanese che contribuì in modo significativo alla serie di Diabolik fin dai suoi albori, per la casa editrice Astorina. Alla matita il fantastico ed evocativo tratteggio di Armando Bonato, che raccontava le strabilianti avventure del ladro immaginario più famoso in Italia.

Dello stesso anno è il famosissimo manga giapponese che vede come protagonista il ladro Arsenio Lupin. Il primo capitolo fu pubblicato in Giappone sulla rivista Weekly Manga Action. L’opera è stata creata dal mangaka Monkey Punch e si ispirava liberamente ai romanzi di Arsène Lupin, scritti da Maurice Leblanc.

Catapultandoci ora idealmente ai giorni nostri, dopo un periodo di lungo silenzio su questo tema, nel 2021, su Netflix è uscito il film a puntate ispirato al noto e amatissimo ladro gentiluomo. L’ultima delle pellicole d’azione è ambientata proprio al Louvre, il museo parigino in cui il 19 ottobre scorso una banda di ladri si è introdotta dal primo piano, rompendo le finestre, e con un seghetto circolare è riuscita a violare la vetrina che custodisce i tesori di Napoleone, prima di fuggire bellamente in scooter con il malloppo. Proprio come abbiamo visto fare centinaia di volte ai personaggi del celebre cartoon giapponese Lupin e la compagna Fujiko, dopo qualche funambolico furto. Il colpo, messo a segno nella realtà, nel più famoso e blindato museo del mondo, sembra proprio essere stato partorito dalla mente dei più grandi sceneggiatori di una storia a fumetti o di una serie TV. In più occasioni, infatti, nella storia di gialli e thriller il Louvre è stato usato come ambientazione di incredibili furti.

Nel film Mistero al Louvre del 2017, per esempio, è un furto a innescare una lunga indagine che porta a galla inconfessabili segreti. Protagonista la ladra ‘Mercure’ (Constance de Coulanges) intenzionata a rubare una parure di gioielli imperiali. E di gioielli si parla anche nella recente serie tv Netflix Lupin, appunto, ideata da François Uzan, George Kay. Il ladro gentiluomo Assane Diop (che per la riuscita dell’operazione si finge impiegato delle pulizie del museo) mette in atto il suo piano per rubare al Louvre una preziosa collana di diamanti appartenuta alla regina Maria Antonietta, la stessa per cui 25 anni prima era stato ingiustamente accusato di furto il padre. Interpretato da Omar Sy, è l’incarnazione moderna di un contemporaneo Arsenio Lupin, il personaggio uscito dalla penna di Maurice Leblanc.

Il Louvre fa anche da sfondo a una scena adrenalinica che si chiude con lo schianto di una Ferrari nella famosa Piramide dell’architetto Ming Pei. La finta collana di Antonietta appare dunque quasi come una prefigurazione della vera corona dell’imperatrice Eugenia. Il monile appartenuto all’ultima sovrana di Francia, moglie di Napoleone III, custodito nella Galleria di Apollo del Louvre, è uno dei due oggetti sui nove trafugati oggi al Louvre e poi ritrovati. Gli ultimi accadimenti sembrano proprio confermare che talvolta la realtà supera l’immaginazione. A quanto pare perfino Ariel Weil, sindaco di Parigi, ha tirato in ballo le mirabolanti avventure del ladro trasformista più amato del mondo, esclamando incredulo: «Sembra di essere davvero in una serie di Arsenio Lupin!».

 

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