Lunedì 15 Settembre 2025 | 21:43

Gramsci e Pertini: il coraggio delle idee

 
Alice Scolamacchia

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Alice Scolamacchia

Antonio Gramsci

Antonio Gramsci

Lunedì 15 Settembre 2025, 19:50

«L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari», come ricordava Antonio Gramsci su “L’Ordine Nuovo” nel marzo del 1921. Aveva ragione: gli esseri umani tendono a reiterare gli stessi errori del passato, non imparano dalle lezioni che dà loro la storia, e questo accade a causa della loro presunzione e della mancanza di memoria storica, che impedisce tdi formare una coscienza critica e consapevole.

«Questa democrazia l’abbiamo conquistata col sangue e la galera. Non possiamo correre il rischio di perdere la libertà per colpa di chi la usa per rubare»: sono le parole di Sandro Pertini, che la galera l’aveva provata sulla sua pelle, e che conosceva il valore della conquista di un diritto e l’importanza della democrazia.

«Oggi è arrivato un altro. Ha già imparato a tenere i pantaloni senza la cintura. Le sue scarpe senza lacci sono mangiate dai sorci. Il detenuto socialista Alessandro Pertini stringe una borsa di libri, le sue carni sono così scavate che la tracolla gli ha lasciato solchi sulla spalla», scrive nel suo libro Cosimo Damiano Damato, ed è così che comincia a raccontare questa storia.

Nessuna Grazia. Gramsci e Pertini, una storia di prigionia e resistenza, edizioni Rai Libri, è il libro di Damato che parla di due ospiti illustri, tra i tanti che si sono avvicendati o che non sono mai più usciti in vita, rinchiusi nel carcere pugliese di Turi. La struttura, destinata ai prigionieri politici del regime fascista, era stata pensata inizialmente come nuovo convento claustrale per le monache Clarisse della chiesa di Santa Chiara. Questa la sua matrice iniziale, ma il Regno d’Italia, a struttura quasi ultimata, nel 1866 ne decretò l’incameramento nel pubblico demanio e così venne trasformata in istituto penale per minorati psichici e fisici prima, e in Casa di pena poi. È da qui che cha inizio il racconto di Damato.

L’autore, con uno stile asciutto e diretto, comincia il suo scritto proprio dal momento in cui Sandro Pertini varca, nel dicembre del 1930, la soglia di quel luogo in cui rimarrà fino al novembre del 1931. Prima di lui, l’otto novembre del 1926, nonostante l’immunità parlamentare, Antonio Gramsci venne fermato e arrestato insieme a tutti gli altri parlamentari del gruppo comunista e trasferito anche lui nella stessa struttura detentiva del piccolo paese in provincia di Bari. Damato racconta quando a Turi, nell’ora d’aria, si incontravano l’operaio anarchico pazzo Luponio, il socialista Sandro Pertini, che diventerà il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani, e l’onorevole Antonio Gramsci. Personaggi molto diversi tra loro, che condividevano spazi limitati dalle sbarre mantenendo fede alle loro idee e convinzioni, nonostante Mussolini avesse deciso di perseguitare il fondatore del Partito Comunista Italiano per «impedirgli di pensare». Una reclusione, quella di Gramsci, che lo fiaccherà a tal punto che morirà a soli quarantasei anni a causa del lungo martirio subito in carcere.

Ci sono anche altre voci di intellettuali raccontate da Damato: quella dello scrittore Carlo Levi, di Camilla Ravera, insieme a tutte quelle degli altri detenuti politici rinchiusi nel carcere di Turi.

Un racconto evocativo, una storia che, forse, non tutti conoscono e che viene raccontata in maniera attenta e appassionata. Non si può prescindere dal sapere quello che è successo in anni in cui la libertà veniva continuamente minata e gli uomini che tentavano di far valer diritti e democrazia erano privati della loro voce con la forza e la violenza. Leggere questo libro permette di conoscere il coraggio di chi ha liberato l’Italia e si è opposto all’orrore del regime fascista.

L’autore, Cosimo Damiano Damato, è nato a Margherita di Savoia nel 1973. Poeta,

drammaturgo, sceneggiatore, regista e storyteller a teatro.

“Nessuna grazia” è pubblicato nella collana Cristalli Sognanti di Rai Libri, dedicata alle parole che aspirano a diventare visioni. Un contenitore di storie pensate per diventare film o serie tv perché costruite con il ritmo del racconto per immagini, attraverso la creatività dei grandi autori italiani.

Il libro sarà presentato al festival Dialoghi di Trani il 23 settembre

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